Un’intervista
1) Qual è la situazione odierna della letteratura italiana? Quali autori non troppo noti ti sentiresti di annoverare nel “paradiso dei meritevoli”?
Della situazione odierna della letteratura italiana non ho un’idea molto precisa. Esce tanta roba e faccio fatica a leggere anche le cose che vorrei leggere. Mi succede spesso di consigliare i libri di Ugo Cornia e Daniele Benati.
2) Leggi i giornali? Come siamo messi secondo te a “libertà d’informazione”?
Non li leggo quasi mai. Per via della libertà, io ho l’impressione che la libertà dipenda da ciascuno di noi, che sia una specie di sentimento individuale che qualcuno ce l’ha, qualcuno no. L’idea di informazione, invece, non ce l’ho molto chiara. Se essere informati significa leggere i giornali, io devo dire che, quasi sempre, mi trovo meglio a essere disinformato.
3) Facci da oracolo… la “crisi”. Che è sta crisi?
In Padri e figli, di Turgenev, c’è questo passo:
Ma pensa! – disse Bazarov, – cosa significano le parole! L’ha trovata, ha detto: «crisi» e si è consolato. È stupefacente, come l’uomo creda ancora nelle parole. Gli dicono, per esempio, che è un coglione e non lo picchiano, si rattrista: lo chiamano intelligentone e non gli danno un soldo, prova piacere. Continua a leggere »