La devozione

giovedì 10 Maggio 2018

Sentimento sublime, la cui bellezza Puškin ha cantato tante volte nei suoi versi. Insaziabile, doveva esser così affamato di questo sentimento, soprattutto nella sua forma materna, che avendo dedicato tanti versi alla njanja Arina Rodionovna, decise di creare anche nella sua prosa, con la figura di Savel’ič [il servo nella Figlia del capitano], un’altra immagine della devozione materna.
Da ciò, beninteso, non consegue che la madre del poeta non dimostrasse nessunissimo sentimento materno nei suoi confronti. Probabilmente ne dimostrava, ma non abbastanza. E per un poeta è meglio e più salutare non essere amati affatto che doversi accontentare di briciole d’amore.

[Fazil’ Iskander, L’energia della vergogna, traduzione di Emanuela Guercetti, Milano, Salani 2014, p. 143]