Tinelli

sabato 10 Luglio 2010

[Mi ha chiesto Chiara Reali, per la sezione Le stanze degli scrittori di questo sito, di mandarle una foto e una breve descrizione della della stanza dove scrivo, e io gliele ho mandate, e la descrizione intanto è questa]

La stanza dove scrivo da un paio d’anni, e ancora per un paio di mesi, credo, è un tinello, che è una parola che a me sembra un po’ goffa, irrisolta, un finto diminutivo in concorrenza con soggiorno, e con salotto, che anche salotto, mi piacerebbe fare un libro fotografico diviso in tre parti: sale, e le foto delle sale; salotti, e le foto dei salotti; saloni, e le foto dei saloni. Ci ho pensato adesso. Ci sono due quadri, il primo è di Timofej Kostin, il secondo è di Timofej Kostin anche il secondo. Ci sono dei fogli appesi al muro, che è un muro bianco, con tutta la semplicità di un muro bianco, dipinto di bianco, con dei buchi che han lasciato i quadri (o i tegami, forse) che ci son stati appesi, c’è un portacenere, da una parte, con sopra scritto Spirit of Sain Louis, c’è una lampada in un angolo che non ho usato mai, anzi, l’ho usata qualche volta perché mi dispiaceva di non usarla mai, c’è il disordine che c’è di solito, alla parete c’è la copia di una foto di El Lisickij, che è una foto che ormai sono vent’anni che la copio, non mi è mai venuta bene per davvero.