Su tutte le piattaforme

sabato 18 Novembre 2023

Per mia nonna Carmela il fatto che io mi fossi laureato era una cosa grande, grandissima. Ogni tanto, dopo pranzo, mi diceva che senz’altro sarei andato al Parlamento. Io le dicevo No nonna, farò dell’altro. Infatti è andata così, ho poi fatto dell’altro.

[È disponibile, su tutte le piattaforme, l’audiolibro di Le cose non sono le cose]

Oggi

lunedì 13 Novembre 2023

Mia nonna Carmela si chiamava Carmela. È uscito oggi.

Le cose non sono le cose

mercoledì 25 Ottobre 2023

Te lo puoi portare a casa questo lavoro, mi ha detto il geometra, io ho preso e me lo sono portato e mi hanno dato venti giorni per tradurre duecento pagine.
Ogni giorno mi alzavo e dicevo: Domani. E ogni giorno facevo il calcolo di quante pagine al giorno avrei dovuto tradurre: dieci, diciassette, venti, ventinove. Mi sono ridotto agli ultimi quattro giorni, cinquanta pagine al giorno, stacco il telefono, mi incollo al computer con lo stereo in random su quattro cd, cinque pagine senza tirare il fiato, un’ora e mezza di corsa e negli intervalli di dieci minuti mi stendo sul letto e mi dico Non ce la faccio, non ce la faccio, non ce la faccio.
Mi alzo, faccio un caffè e mi rimetto a tradurre questi brevetti per la cernita delle patate. Che crescendo, se cre- scono in fretta, crescono con dei vuoti interni che si chia- mano cuori cavi, e ci sono delle macchine per scoprire i cuori cavi con esame non intrusivo.
Con la mia gatta Paolo in calore che mi piscia da tutte le parti e miagola. Miao miao miao. Miao miao miao. Miao miao miao. Che due maroni.

[Ieri, al Frigo studio di Milano, ho cominciato a registrare l’audiolibro di Le cose non sono le cose, che esce il 14 novembre, il libro, e anche l’audiolibro, credo]

Mia nonna Carmela si chiamava Carmela

giovedì 31 Agosto 2023

«Mia nonna Carmela si chiamava Carmela» è la prima frase del mio primo romanzo, Le cose non son le cose, che, a metà novembre, esce in una nuova edizione per gli oscar Mondadori.

Le cose non sono le cose

domenica 2 Luglio 2023

Sto rivedendo il primo romanzo che ho pubblicato, Le cose non sono le cose, che esce in autunno per Mondadori; il protagonista, si chiama Learco Ferrari, ha 35 anni, abita a Parma, traduce, scrive, vuole pubblicare, e la sera, quando arriva a casa, si siede in sala, non succede niente. Tutte le sere. Una vita difficile.

Carmela

lunedì 10 Aprile 2023

Mia nonna Carmela si chiamava Carmela.

[Quest’inverno esce negli oscar Mondadori il primo romanzo che ho pubblicato, Le cose non sono le cose]

Comunicato

giovedì 16 Novembre 2017

È uscito questo romanzo di Paolo Onori, che si intitola Fare pochissimo, e questo Onori, in bandella, si presenta così: «Paolo Onori, nato a Parma nel 1963, abita a Casalecchio di Reno. Questo è il suo primo romanzo».
Adesso io, che mi chiamo Paolo Nori, e che sono nato anch’io a Parma nel 1963, e che abito anch’io a Casalecchio di Reno, e che di romanzi ne ho scritti una trentina, o forse di più, devo dire che il romanzo di Onori per il momento non l’ho mica letto e che non so se lo leggerò.
Mi hanno detto che è un libro più tradizionale, di quelli che scrivo io, con delle frasi più brevi, una sintassi più semplice, e mi hanno detto che lui, anche lui dice di non conoscermi e di non avermi mai letto e che, quando gli hanno fatto presente che abitiamo tutti e due a Casalecchio di Reno, mi hanno detto che lui ha risposto che Casalecchio di Reno è grande.
Ha ragione.
Anch’io lui non l’ho mai visto e magari non lo vedrò mai nella mia vita, e va benissimo così, ma c’è una cosa, che mi dà fastidio.
Mi dà fastidio quel che mi han detto che lui abbia detto ai promotori quando ha presentato il suo libro, quel Fare pochissimo che non è un grande titolo, per un romanzo d’esordio, secondo me, ma va bene, non è che tutti possono esordire con dei romanzi con dei titoli bellissimi come Le cose non sono le cose, ma non è questo quel che volevo dire, quel che volevo dire è che lui, questo Onori, quando ha presentato il suo primo romanzo ha chiesto ai promotori di aiutarlo a diventare lo scrittore più venduto di Casalecchio di Reno. Che a me, quando me l’han detto, non mi è sembrata una cosa gentile, devo dire.
Buongiorno.

Sotto il letto della Battaglia

giovedì 28 Agosto 2014

L’altroieri, sotto il letto della Battaglia, a Basilicanova, ho trovato una scatola con la prima stampata di Le cose non sono le cose, che è il primo libro che ho pubblicato, nel 1999, e l’ho scritto nel ’98, e questa stampata conteneva anche una specie di capitolo che si intitolava Brevissima storia parziale dell’avanguardia russa che poi nel libro non c’è entrato e dentro c’era anche un testo di Kručenych che si intitolava Chissà quando e dove ci attende la morte che faceva così:

Un filosofo entrò nel gabinetto e non chiuse la porta. Alja aveva bisogno di entrare lì dentro. Trovò la porta non chiusa a chiave e fece per entrare, ma vedendo lì dentro il filosofo borbottò confuso delle scuse. “E perché non avete chiuso la porta a chiave?”. “Chissà quando e dove ci attende la morte – gli rispose il filosofo, – se avessi chiuso a chiave la porta e fossi morto, poi nessuno avrebbe potuto usare il gabinetto”.

[Da A. Kručenych, Porosjata (Porcellini), Mosca, 1913, in S. Vitale (a cura di) L’avanguardia russa, Milano, Mondadori 1978, p. 122]

Una canzone

venerdì 19 Ottobre 2012

L’altro giorno, in una libreria di Bologna, la Modo infoshop, di via Mascarella, nel reparto dei libri usati, ho trovato una copia del primo libro che ho pubblicato, Le cose non sono le cose, l’edizione originale, del 1999, che aveva sotto, di costa, un adesivo di carta che si vedeva che era un libro della biblioteca comunale di Zola Predosa, si leggeva anche la collocazione: LET 853 NOR, e poi c’era un timbro, sul frontespizio, che c’era scritto: Biblioteca comunale, scartato. Allora l’ho comprato. Dopo stasera l’ho aperto, e a pagina 31 ho trovato il testo di una canzone dei Bogoncelli che si intitolava Ti spiego e il testo diceva così:

Ti spiego

Quando ti ho detto «Testa di cazzo»
era soltanto una metafora.
Significa, semplicemente,
che non capisci niente.
Testa di cazzo.

Una busta, un’altra busta e un questionario

venerdì 2 Marzo 2012

La busta è grossa, c’è dentro una lettera, un’altra busta e un questionario.
La lettera dice Roma, 4 aprile novantotto. Gentile dottoressa, gentile dottore, e cominciamo già male. Poi continua:
L’istituto nazionale di statistica sta effettuando una ricerca su un campione di laureati di tutte le università italiane nell’anno solare 1995, con l’biettivo di conoscere quali siano le loro aspettative, i tempi di attesa di un impiego e gli sbocchi professionali. Continua a leggere »