Non si può

mercoledì 21 Marzo 2018

Fredrik Sjöberg, L'arte di collezionare mosche

Non si può mandare a letto un collezionista di farfalle, per quanto piccolo sia.

[Fredrik Sjöberg, L’arte di collezionare mosche, traduzione di Fulvio Ferrari, Milano, Iperpborea 2015, pp. 136]

Specchi dappertutto

sabato 17 Marzo 2018

Fredrik Sjöberg, L'arte di collezionare mosche

Certi giorni mi persuado che il mio compito sia dire qualcosa sull’arte di limitarsi e sulla sua eventuale felicità. E anche sulla leggibilità del paesaggio. Altri giorni sono più cupi. Specchi dappertutto. Come se me ne stessi in coda sotto la pioggia fuori dal campo nudisti intellettuali della letteratura autobiografica. Livido di freddo.

[Fredrik Sjöberg, L’arte di collezionare mosche, traduzione di Fulvio Ferrari, Milano, Iperpborea 2015, pp. 18-19]

20 aprile – Milano

mercoledì 20 Aprile 2016

Mercoledì 20 aprile,
a Milano,
al teatro Franco Parenti,
in Via Pier Lombardo, 14,
alle 19,
parlo con
Fredrik Sjöberg
del suo libro
L’arte di collezionare mosche.

L’unico interesse al mondo

mercoledì 5 Agosto 2015

Fredrik Sjöberg, L'arte di collezionare mosche

Nella letteratura entomologica, che ben presto ha cominciato a riempire la casa sull’isola, si cita uno studioso finlandese, Olavi Sotavalta, il cui unico interesse al mondo era calcolare la frequenza del battito alare degli insetti. In particolare si è occupato dei ceratopogonidi, una specie di moscerini urticanti che, come si è scoperto, raggiungono la stupefacente frequenza di 1046 battiti al secondo. È stato possibile misurarla con inequivocabile precisione grazie a sofisticati strumenti di laboratorio, ma pare che i fattori determinanti per la ricerca di Sotavalta siano stati la sua musicalità e il suo orecchio assoluto. Gli bastava ascoltare il ronzio per determinare la frequenza, e il motivo per cui è diventato celebre è che durante un famoso esperimento è riuscito a truccare uno di questi moscerini per accrescere la velocità del battito oltre i limiti del possibile. Riscaldò il minuscolo corpicino del ceratopogonide portandolo a una temperatura di qualche grado superiore al normale, quindi ridusse le sue ali con un bisturi per minimizzare la resistenza aerodinamica, dopo di che la creaturina raggiunse i 2218 battiti al secondo. Era durante la guerra.

[Fredrik Sjöberg, L’arte di collezionare mosche, traduzione di Fulvio Ferrari, Milano, Ierpborea 2015, pp. 18-19]