L’italiano vero

martedì 22 Ottobre 2013

la svizzera

 

 

 

 

 

 

1) Non so se al corrente della cosa, ma negli ultimi tempi ci sono molte persone che decidono di trasferirsi in Svizzera, lasciando l’Italia. Sono soprattutto giovani. Quindi il suo libro ha un aggancio sull’attualità molto forte. È voluto?
È successo, ma più che sforzarmi di trovare un aggancio sull’attualità, mi sembra di essermi sforzato di trovare delle soluzioni narrative plausibili, se così si può dire.

2) Condivide le impressioni del suo personaggio per la Svizzera e più in particolare per il Ticino?
Mi piacerebbe, ma Benito, il protagonista, ha trent’anni più di me e una lingua e uno sguardo sulle cose (anche sulla Svizzera) che mi sembrano molto diversi dalla mia lingua e dallo sguardo sulle cose che ho io.

3) La Svizzera è un tipo di racconto a cui i suoi lettori, immagino, non siano abituati. Pure se il personaggio principale viene da un suo precedente romanzo, il testo è teatrale: le indicazioni di scena rimandano (ironicamente?) persino a Jonesco. Ma l’ha pensato veramente per il teatro? O è un testo “sfuggito di mano?”.
L’ho pensato per il teatro; è un testo che è saltato fuori dopo che ho letto un paio di volte La fondazione, di Raffaello Baldini, e ho provato anche a proporlo a qualche compagnia teatrale ma nessuno l’ha preso e allora l’ho pubblicato. Continua a leggere »