Tualetnaja bumaga (carta igienica)
Potrà sembrare strano a chi legge che tra gli oggetti di culto sovietici rientri il rotolo di carta igienica. In realtà anche attorno a questo articolo ruota un mondo di vicende, circostanze, avventure che lo rendono degno di attenzione specifica.
La carta igienica rientrava tra i prodotti deficitari, quelli che non era né facile né scontato trovare sul mercato. Per ragioni imponderabili la produzione statale riservava gli ambìti rotoli alla distribuzione privilegiata, agli alberghi per stranieri, alle istituzioni esclusive. Gli altri si arrangiavano. Una barzelletta molto diffusa sosteneva che la carta igienica non fosse reperibile perché veniva utilizzata per l’impasto della doktorskaja kolbasa (salame del dottore), una sorta di mortadella dalla pasta compatta e non propriamente olezzante.
Una leggenda metropolitana voleva che le vendite di quotidiani fossero incrementate proprio per supplire alle carenze di cui sopra. Ma i problemi restavano: i giornali sovietici aveva poche pagine, e la scorta si esauriva in fretta. E poi l’inchiostratura era delle meno sofisticate e stingeva a tutto andare.
[Gian Piero Piretto, La vita privata degli oggetti sovietici. 25 storie da un’altro mondo, Milano, Sironi 2012, p. 116]