Eh

domenica 6 Gennaio 2019

«Il signor cappellano militare vi ha descritto a me come un imbecille di prima forza, ed io ritengo che non ha certo sbagliato».
«Fo umilmente notare, signor tenente, che il signor cappellano non si è affatto sbagliato. Quando io servivo nelle truppe di linea, fui riformato per idiozia, anzi, per esser preciso, come idiota notorio. Per questo motivo ci congedarono in due, me e per di più un capitano, un certo signor Von Kaunitz. Costui, signor tenente, con rispetto palando, quando andava a passeggio si ficcava continuamente un dito della mancina nella narice sinistra, e uno della manritta nella narice destra, e quando veniva con noi in piazza d’armi, ci faceva allineare come per una sfilata e ci diceva “Soldati, eh, non scordatevelo, eh, che oggi è mercoledì, e domani sarà giovedì, eh!”».

[Jaroslav Hašek, Il buon soldato Sc’vèik, a cura di Clara Bovero, Firenze, La Nuova Italia 1968, p. 72]

In sette giorni e mezzo

giovedì 7 Settembre 2017

La scrivemmo in sette giorni e mezzo, impiegando così mezza giornata di più che per la creazione del mondo. Nonostante ciò riuscì ancora peggio del mondo.
Posso dire soltanto che se un giorno ci sarà un concorso per il lavoro teatrale più stupido, insulso e impudente il nostro otterrà il primo premio.

[Michail Bulgakov sulla sua pièce I figli del Mullah, scritta insieme a Boris Robertovič Boheme, in Rita Giuliani di Meo, Michail Bulgakov, Firenze, La nuova Italia 1981, p. 13]