Bruno
Pur essendo un allievo dell’École polytechnique, Bruno faceva l’amore.
[Michel Houellebecq, Annientare, tr. di Milena Zemira Ciccimarra, Milano, La nave di Teseo 2022, p. 50]
Pur essendo un allievo dell’École polytechnique, Bruno faceva l’amore.
[Michel Houellebecq, Annientare, tr. di Milena Zemira Ciccimarra, Milano, La nave di Teseo 2022, p. 50]
Lo sa che mi sveglio delle volte nel buio? e penso: è buio o sono diventato cieco?
[Cesare Zavattini, la Pace. Scritti di lotta contro la guerra, a cura di Valentina Fortichiari, Milano, La nave di Teseo 2021, p. 61]
In un’epoca anestetizzata, dove i corpi vengono allontanati anche dalle più piccole fonti di dolore – senza che ciò diminuisca il logoramento e la spossatezza delle nostre vite -, il neofita della maratona ritrova nella contemplazione dello sforzo prolungato un rapporto con se stesso e con il mondo.
[Mauro Covacich, Sulla corsa, Milano, La nave di Teseo 2021, p. 31]
Miesel, che può sembrare assente e distante, ha fama di essere un uomo spiritoso, nonostante tutto. Ma un uomo spiritoso degno di questo nome non lo è forse sempre «nonostante tutto»?
[Hervé LeTellier, L’anomalia, traduzione di Anna D’Elia, Milano, La Nave di Teseo 2021, p. 28]
Il primo e unico cadavere che ho visto è stato quello di Thelonius Monk. Stavo andando a cena da Elanie’s, e mi fermai in un salone di pompe funebri sulla Terza Avenue per rendergli omaggio. Con me c’era Mia Farrow; era da poco che ci frequentavamo, e accondiscese alla mia richiesta malgrado lo sconcerto; avrebbe dovuto capire subito che stava mettendosi con la persona sbagliata
[Woody Allen, A proposito di niente, traduzione di Alberto Pezzotta, Milano, La nave di Teseo 2020, p. 28]
Per ridurre le code davanti ai negozi uno degli ultimi sistemi adottati è riferito da Leonid Abalkin, membro corrispondente dell’Accademia delle Scienze dell’URSS: “Prendiamo, per esempio, le salsicce”, scrive l’accademico. “C’è il tipo normale che costa 2 rubli al chilo e c’è il tipo di qualità superiore a 4,50 rubli al chilo. Davanti ai negozi che vendevano queste ultime c’erano sempre lunghe code. Abbiamo raddoppiato il prezzo (9 rubli al chilo) e la situazione è totalmente cambiata”.
[Aldo Buzzi, Tutte le opere, Milano, La nave di Teseo 2020, p. 122]
il destino avrebbe voluto che tutte le donne della sua vita, a cominciare per l’appunto da sua madre, e da sua sorella Irene, per proseguire via via con amiche, fidanzate, colleghe, mogli, figlie, tutte, ma proprio tutte, sarebbero sempre state governate da disparate tipologie di terapia analitica, dandogli conferma sulla sua pelle di figlio, fratello, amico, fidanzato, collega, marito e padre, di una sua primitiva intuizione: la “psicoanalisi passiva” era molto dannosa. Nessuna di loro, però, se ne preoccupava, nemmeno quando lui ebbe cominciato a lamentarsene. Danni, gli veniva detto, ne crea qualsiasi famiglia, e qualsiasi tipo di rapporto, in chiunque; considerare la psicoanalisi più responsabile della – poniamo – passione per gli scacchi, era un pregiudizio. Forse avevano addirittura ragione, ma il prezzo che Marco Carrera era destinato a pagare per quei danni lo avrebbe sempre fatto sentire in diritto di pensarla in quel modo: la psicoanalisi era come il fumo, non bastava non praticarla, bisognava anche proteggersi da chi la praticava. Solo che l’unica maniera conosciuta per proteggersi dalla psicoanalisi altrui era andare a propria volta in analisi, e lui su questo non intendeva mollare.
[Sandro Veronesi, Il colibrì, Milano, La nave di Teseo 2019, pp. 46-47]
La mia stanza dava direttamente sull’albergo Novotel, distante meno di duecento metri, e più in là sulla maggior parte di Parigi, ma quella vista non m’interessava, lasciavo costantemente chiuse le doppie tende, oltre a odiare il quartiere Beaugrenelle odiavo Parigi, quella città ammorbata da borghesi ecoresponsabili mi ripugnava, può darsi che fossi un borghese anch’io ma non ero ecoresponsabile, andavo in giro con un 4×4 diesel – forse non avevo combinato granché di buono nella mia vita ma almeno avrei contribuito a distruggere il pianeta – e sabotavo sistematicamente il programma di raccolta differenziata varato dall’amministratore del palazzo buttando l’umido nel recipiente per il vetro e le bottiglie vuote nel cassonetto riservato alla carta e agli imballaggi.
[Michel Houellebecq, Serotonina, traduzione di Vincenzo Vega, Milano, La nave di Teseo 2019, p. 44]
Per non parlare dei contenuti: abituato a lavorare sulle regole della sintassi, non sapevo come trattare la semantica. L’unico elemento che sapevo dominare era quel fenomeno umanissimo e specialissimo che è la punteggiatura, così umano che nessuno ha avuto il coraggio di rintracciarla – sia pure in forma embrionale, s’intende – nel linguaggio di altri animali. La punteggiatura è come l’elettroencefalogramma di un cervello che sogna – non dà le immagini ma rivela il ritmo del flusso sottostante.
[Andrea Moro, Il segreto di Pietramala, Milano, La nave di Teseo 2018, p. 23]
Terza mossa: conquistare l’Africa. Tanto appassionatamente gridò al mondo la propria africanità – e credibilmente, visti i guai che aveva passato per essersi rifiutato di andare a combattere contro un paese del terzo mondo – che quando Foreman arrivò all’aeroporto di Kinshasa gli zairesi rimasero stupiti nel constatare che era nero anche lui: credevano fosse bianco. Del resto, una fatalità occorse a ritrasformarlo immediatamente in bianco, poiché sbarcò dall’aereo insieme al suo amatissimo pastore tedesco, e i pastori tedeschi erano i cani-poliziotto usati dall’esercito belga durante l’occupazione coloniale, ragion per cui, nel cuore degli spettatori che avrebbero riempito lo stadio, si sarebbe trattato di un match tra un figlio dell’Africa, e il simbolo del colonialismo.
[Sandro Veronesi, Un dio ti guarda, Milano, La nave di Teseo 2016, pp. 151-152]