Con lei poesie a lei dedicate
«Nel caso dell’Achmatova, il carattere eccezionale dell’ ”io” era ribadito dalla sua bellezza eccezionale, una bellezza davvero stupefacente. Altra un metro e ottanta, capelli scuri, carnagione chiara, occhi di un pallido grigio-verde che ricordava gli occhi dei leopardi delle nevi, sottile e incredibilmente flessuosa, l’Achmatova fu ritratta per mezzo secolo da disegnatori e pittori, nel bronzo, nel marmo e in fotografia: tutta una moltitudine di artisti, a cominciare da Amedeo Modigliani. E con le poesie a lei dedicate si potrebbero riempire più volumi di quanti ne occorrano per tutta la sua opera».
[Iosif Brodskij, La musa in lutto, in Il canto del pendolo, trad. Gilberto Forti, Milano, Adelphi 1987, p. 23, immagine: Nina Kogan, Ritratto di Anna Achmatova, carta, matita, 1929]