Quindi insignificante
giovedì 9 Maggio 2013
È insomma precisamente come allorché qualcuno picchia alla tua porta e alla tua domanda «chi è?» risponde «io». Egli crede con questa parola d’aver designato indubitabilmente la cosa assolutamente specifica e inconfondibile, un’individualità precisa ed unica. Ma tu (se non ne conosci la voce) constati allora che io è una pura forma e quindi insignificante, perché significa del pari e designa indifferentemente tutti gli individui diversi.
[Giuseppe Rensi, La filosofia dell’assurdo, Milano, Adelphi 1991, p. 55]