Anche essere giovani
Anche essere giovani. L’altro giorno sono andato a Roma, a trovare il figlio del mio ex socio, Palmolive, gli dovevo dare una cosa, poveretto, sono andato a Roma sono andato in treno, adesso ci son dei treni che ci metti un attimo, quando son tornato, in stazione, l’altro giorno, avevo sete, ho messo i soldi per predere un succo di frutta al distributore automatico e c’era un ragazzo, lì, con un berretto verde da pescatore, di quelli con la visiera, Bravo, mi ha detto. Bravo? gli ho detto io, Bravo cosa? Eh, bravo che così forse vien giù il mio panino. Ho guardato, c’era un panino in bilico sullo strapiombo del distributore, che era stato spinto dalla molla ma era rimasto lì, impigliato. Ho chiamato l’assistenza, mi ha detto il ragazzo, mi han detto che stava arrivando ma non arrivabno. È un’ora, mi ha detto, che aspetto. E io ho pensato Zio canta, ma hai vent’anni, stai qua un’ora a aspettar l’assistenza per un panino che costerà un euro e cinquanta centesimi? Ma come ragioni, Vacco mondo, ma non hai vergogna? ho pensato. Ma non gli ho detto niente. Avevo dentro tutta una cosa per Palmolive, non volevo mica mangiar del nervoso. Ho tirato giù l’aranciata. Il panino è rimasto lì. Dopo gli ho detto Ma te, ci vai a pescare? No, mi ha detto lui. Bravo, gli ho detto io, e sono andato. No, io secondo me, i giovani, anche essere giovani, non c’è mica da star tanto allegri.
[Dalla Detestata soglia]