L’anno scorso
Dentro un libro per ragazzi che ho letto mentre scrivevo La bambina fulminante, ho trovato un foglietto dove c’è scritto: Cosa c’è nei bagni delle femmine?
Dentro un libro per ragazzi che ho letto mentre scrivevo La bambina fulminante, ho trovato un foglietto dove c’è scritto: Cosa c’è nei bagni delle femmine?
Ieri ho presentato la Bambina fulminante in un posto bellissimo, il castello di Montechiarugolo, che aveva anche senso perché nella Bambina fulminante ci son dei personaggi che parlano in montechiarugolino, se così si può dire, cioè in un italiano molto connotato da un punto di vista municipale, e ho letto due capitoli del libro e ho detto un po’ di cose e alla fine una signora mi ha chiesto «E i congiuntivi?», e io non capivo cosa voleva dire lei mi ha spiegato che voleva chiedermi se nel libro ci son dei congiuntivi, e io le ho detto che non lo sapevo e che non ci avevo mai pensato ma che avevo sentito un signore, recentemente, che diceva che nel francese parlato il congiuntivo praticamente non si usa più, e che questo non vuol dire necessariamente che i francesi sono meno colti di noi, o che son rimasti indietro, ho risposto.
Dopo, un paio di ore più tardi, a Bologna, tornando a casa in bicicletta dalla stazione, mi è venuta in mente una cosa che avrei potuto dire e che non avevo detto, che un testo senza congiuntivi è la costituzione italiana, «L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro» e tutto quello che segue, che i costituenti l’han scritto apposta senza congiuntivi perché fosse chiaro a tutti, che a me questa è una cosa che mi piace anche se a me sarebbe piaciuto di più che l’Italia fosse una repubblica democratica fondata sul riposo ma questo non c’entra, avrei potuto dire ieri e invece non l’ho detto.
Sabato 3 ottobre,
a Montechiarugolo,
al castello,
alle 17 e 30,
La bambina fulminante.
Domenica 27 settembre,
a Modena,
in piazza Mazzini,
alle 16,
con Agata Diakoviez,
dentro il festival
Passa la parola,
La bambina fulminante.
Giovedì 10 settembre,
a Mantova,
alle 11,
all’aula magna Isabella d’Este,
alla cosa numero 28 del
festivaletteratura,
io leggo dalla Bambina fulminante e
dalla Piccola Battaglia portatile
e Vanna Vinci disegna.
Sto preparando le cose da leggere a Mantova, e, tra le altre, il testo che devo leggere giovedì, all’aula magna Isabella d’Este, che è un misto della Bambina fulminante e della Piccola Battaglia portatile che sarà illustrato da Vanna Vinci; è stato difficile decidere cosa leggere dell’una e dell’altra, e alla fine mi sembrava di avere dato più spazio alla Piccola Battaglia portatile che alla Bambina fulminante, poi sono andato a vedere, della Bambina fulminante leggo due capitoli su 11 totali, della Piccola Battaglia portatile ne leggo 28 su 191. Dopo ho fatto il calcolo (11:2=191:x), è saltato fuori che, se non mi sono sbagliato, per ottenere un rapporto paritario, della Piccola Battaglia portatile ne avrei dovuto leggere di più (34 capitoli virgola 72 con 72 periodico). Ecco. Ci sono anche dei capitoli che parlano un po’ di tutti e due, devo dire. Come questo:
In questo momento che sto scrivendo questa Piccola Battaglia portatile è appena uscito un romanzo che si intitola La bambina fulminante, che è il secondo libro per bambini che ho scritto e ogni tanto mi telefonano le radio mi chiedono di fare delle interviste e due o tre volte, quando mi intervistavano per radio, c’era con me la Battaglia e una volta mi ha detto «Ma ti chiamano tanto, per intervistarti».
«Guarda, – le ho detto io, – con tutti gli scrittori che ci sono, io non capisco come mai mi chiamano proprio a me».
«Davvero», mi ha detto lei.
Ecco. Adesso continuo a preparare la roba per Mantova.
Mercoledì 12 agosto
a Prali,
dentro Pralibro,
alle 16 e 30
La bambina fulminante.
ANNULLATO
Venerdì 10 luglio,
a Rimini,
nel cortile del Museo della città,
in via Tonini, 1
alle ore 21,
La bambina fulminante.
Qual è la cosa più avventurosa che ti è capitata nella vita vera prima di scrivere questo libro? (Perché qualcosa di molto avventuroso deve pur esserti successo per aver scritto una storia del genere, no?)
Sì, mi son successe molte cose che mi sono sembrate molto avventurose, e la più avventurosa di tutte è stata avere una figlia, che è una cosa che mi succede tutti i giorni da dieci anni ed è un’esperienza stupefacente.
Si può dire che Ada, la protagonista delle mirabolanti avventure raccontate in questo libro, sia a suo modo un’eroina dei nostri tempi?
Uno si immagina che un’eroina abbia dei superpoteri o degli iperpoteri, e effettivamente Ada un po’ ce li ha, solo che lei, il suo modo di comportarsi, di avere a che fare con questi superpoteri è di non usarli, quindi più che una supereorina o un’ipereroina a me Ada sembra un’ipoeroina, e questo è un tratto del suo carattere che, non dovrei forse dirlo, ma mi piace molto.
E se tu avessi un potere fulminante da supereroe fulminoso come Ada, per cosa ti piacerebbe usarlo?
Io in questi ultimi giorni ho talmente tante di quelle cose da fare che non riesco, come vorrei, a andare a correre tutti i giorni, quindi userei il potere fulminante per costringermi a svegliarmi un’ora prima per andare a correre, se si potesse.
Ti sfidiamo: inventa seduta stante una rima sull’avventura per i supereroi che leggono Topolino tutte le settimane!
Non sono molto bravo con le rime, dovrei chiedere a Ada, ma visto che Ada qui non c’è, me la cavo così: scrivere rime seduta stante è una cosa imbarazzante.
[Intervista (di Alessandra Orcese) uscita su Topolino di questa settimana]