Soddisfazioni

domenica 8 Febbraio 2015

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Mark Twain, alla fine di una vita di profondo valore, per la quale non aveva mai ricevuto un premio Nobel, si chiese per quale scopo vivevamo tutti quanti. Tirò fuori cinque parole che lo soddisfacevano. Soddisfano anche me. E dovrebbero soddisfare voi: «La stima dei vostri vicini».

[Kurt Vonnegut, Quando siete felici, fateci caso, traduzione di Martina Testa, Roma, minimum fax 2015, p. 44]

Il suo mestiere

domenica 20 Luglio 2014

Questa settimana la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha detto che «l’uso del linguaggio è una scelta politica, e non è giusto che donne che svolgono un ruolo non debbano avere un riconoscimento di genere anche nelle parole che le definiscono». Cioè, per esempio: se una donna facesse il muratore (che sembra una cosa strana, ma quando son stato in Russia ho visto parecchie donne che lo facevano) non bisognerebbe dire muratore, ma muratrice, se interpreto bene il pensiero della Boldrini. E se una donna facesse il facchino, per esempio, non bisognerebbe dire facchino, ma facchina. E se una donna facesse il becchino, e magari ce ne sono, che lo fanno, non bisognerebbe dire becchino, ma becchina, se interpreto bene il pensiero della Boldrini.

Adesso io, il mio mestiere, quando mi chiedono che mestiere faccio io dico che scrivo del libri, perché non mi suona molto bene la parola scrittore, che è la parola che è scritta nella mia carta d’identità alla voce: professione. Però mi ricordo una scrittrice, della quale adesso mi sfugge il nome, la moglie di quell’attore, lì, come si chiama, Castellitto, che lei, ecco, Margaret Mazzantini, adesso mi son ricordato, ecco lei, la Mazzantini, io l’ho sentita una volta per radio che diceva «Io, come scrittore»; e mi ricordo quand’ero in Russia, nel 1995, c’era un gruppo di studentesse di architettura che dopo tre giorni che ci vedevamo una di loro mi ha detto «se mi chiami ancora una volta architetta ti do un pugno», nel senso che voleva essere chiamata architetto, con la o; allora, mi viene da chiedermi, chi ha ragione, han ragione quella studentessa di architettura e la Mazzantini o ha ragione la Boldrini? E mi vien da rispondermi che non ha ragione nessuno, cioè che han ragione tutti, perché secondo me non c’è un modo giusto e un modo  sbagliato di parlare, tutti i modi son belli, e il più bello di tutti è forse quello più usato, e forse davvero quando si parla val più la pratica della grammatica, come si dice, e l’unica cosa che forse è sbagliata, in questo campo, è dire quel che si può e quel che non si può fare, assumere quell’atteggiamento lì che ha la Boldrini di volere educare gli altri. Io, per quello che conto, e conto pochissimo, dalla Boldrini vorrei che facesse bene il suo mestiere, che è presiedere la camera dei deputati, non che mi venisse a insegnare come parlare, che di parlare ho l’impressione di esser capace anche senza i consigli della Boldrini, che con i suoi interventi da presidente della camera, però, terza carica dello Stato, una cosa buona la fa, secondo me, conferma un’idea dello scrittore americano Kurt Vonnegut, che nel suo libro Un uomo senza patria scrive (nella traduzione di Martina Testa): «C’è un tragico difetto nella nostra preziosa Costituzione, e non so come vi si possa rimediare. È questo: solo gli scoppiati vogliono candidarsi alla presidenza. Ed era così già alle superiori. Solo gli alunni più palesemente disturbati si proponevano per fare i rappresentanti di classe».

 

[uscito ieri su Libero]

 

Endorsement

lunedì 17 Febbraio 2014

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C’è un tragico difetto nella nostra preziosa Costituzione, e non so come vi si possa rimediare. È questo: solo gli scoppiati vogliono candidarsi alla presidenza. Ed era così già alle superiori. Solo gli alunni più palesemente disturbati si proponevano per fare i rappresentanti di classe.

[Kurt Vonnegut, Un uomo senza patria, traduzione di Martina Testa, Roma, minimum fax 2006, p. 83]

La gente

mercoledì 18 Dicembre 2013

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Insomma, quella canzone cretina di Barbra Streisand che dice: “La gente che ha bisogno della gente è la gente più fortunata del mondo”, sicuramente parla dei cannibali. Siamo buoni solo da mangiare.

[Kurt Vonnegut, Un uomo senza patria, traduzione di Martina Testa, Roma, minimun fax 2006, p. 97]

Ecco una lezione di scrittura creativa

lunedì 16 Dicembre 2013

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Ecco una lezione di scrittura creativa.
Regola numero uno: non usate il punto e virgola. È un ermafrodito travestito che non rappresenta assolutamente nulla. Dimostra soltanto che avete fatto l’università.
E mi rendo conto che alcuni di voi potrebbero avere qualche difficoltà a capire se sto scherzando o dicendo sul serio. Perciò da ora in poi quando scherzo ve lo farà notare espressamente.
Per esempio: arruolatevi nella Guardia Nazionale o nei marines e insegnate la democrazia. Sto scherzando.

[Kurt Vonnegut, Un uomo senza patria, traduzione di Martina Testa, Roma, minimun fax 2006, pp. 69-70]

Adesso Kurt è lassù in cielo

sabato 5 Ottobre 2013

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Sapete cos’è un umanista?
I miei genitori e i miei nonni erano umanisti, ossia quelli che un tempo venivano definiti Liberi Pensatori. Perciò, in quanto umanista, sto onorando i miei antenati, come la Bibbia sostiene che è giusto fare. noi umanisti cerchiamo di comportarci nella maniera più dignitosa, leale e onesta possibile senza aspettarci nessuna ricompensa o punizione in una vita dopo la morte. Mio fratello e mia sorella non credevano nell’aldilà, così come non ci credevano i miei genitori e i miei nonni. Gli bastava sapere che erano vivi. Noi umanisti facciamo del nostro meglio per servire l’unico ente astratto che ci risulta davvero familiare, ossia la nostra comunità.
Io, fra parentesi, sono presidente onorario dell’Associazione Umanista Americana, essendo subentrato in questa carica completamente priva di funzione al defunto Isaac Asimov, il grande scrittore di fantascienza. Qualche anno fa abbiamo organizzato una cerimonia per Isaac, io ho tenuto un breve discorso e a un certo punto ho detto: «Adesso Isaac è lassù in cielo». Era la battuta più esilarante che potessi fare di fronte a una platea di umanisti. Li ho fatti rotolare fra le poltrone per le risate. Ci sono voluti parecchi minuti per riportarli all’ordine. E se mai dovessi morire anch’io – Dio non voglia – spero che voi direte: «Adesso Kurt è lassù in cielo». È la mia battuta preferita.
Cos ne pensano gli umanisti di Gesù? Io, come tutti gli umanisti, di Gesù dico questo: «Se le cose belle che ha detto sono giuste, e in buona parte anche bellissime, che differenza fa se era Dio oppure no?»
Ma se Cristo non avesse pronunciato il Discorso della Montagna, con il suo messaggio di misericordia e di pietà, io non vorrei essere un essere umano.
Tanto varrebbe essere un serpente a sonagli.

[Kurt Vonnegut, Un uomo senza patria, traduzione di Martina Testa, Roma, minimun fax 2006, pp. 69-70]

A differenza di altre guerre

martedì 10 Settembre 2013

vonnegut, cronosisma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per niente al mondo mi sarei perso la Grande Depressione, o la mia parte nella Seconda Guerra Mondiale. Durante il festino, Trout sostenne che, a differenza di altre guerre, la nostra sarebbe sopravvissuta per sempre nello show-business grazie alle divise dei nazisti.
Stroncò le tute mimetiche indossate oggigiorno dai nostri generali davanti alle telecamere, quando descrivono come abbiamo spremuto la merda dal culo di qualche nazione del Terzo Mondo per ragioni di petrolio. “Non riesco a immaginare,” disse, “nessuna parte di mondo dove quei ridicoli pigiami possano rendere un soldato meno visibile.
“Evidentemente stiamo preparandoci,” aggiunse, “a combattere la Terza Guerra Mondiale in mezzo a un’immane insalata russa.”

[Kurt Vonnegut, Cronosisma, traduzione di Sergio Claudio Perroni, Milano, Bompiani 2000, p. 33]

Cos’è successo

sabato 17 Agosto 2013

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Tutti dicono «fanculo» e «cazzo». Una volta avrei avuto una paura fottuta a dire «fanculo» e «cazzo» in pubblico. Ora tutti non fanno altro che dire «fanculo» e «cazzo», «fanculo» e «cazzo». Dev’essere successo qualcosa mentre eravamo via.

[Kurt Vonnegut, Buon compleanno Vanda June, traduzione di Stefano Carducci e Alessandro Fambrini, Milano, Eleuthera 1995, p. 45]

Scusi

lunedì 12 Agosto 2013

Domanda: Cos’è quella roba bianca nella popò di uccello?
Risposta: È anche quella popò di uccello.

[Kurt Vonnegut, Cronosisma, traduzione di Sergio Claudio Perrone, Milano, Bompiani 2000, p. 146]

Fra l’altro

martedì 6 Agosto 2013

La colazioen del campioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fra l’altro, tutti noi eravamo attaccati alla superficie di una palla. Il pianeta era a forma di palla. Nessuno sapeva perché non ne cascassimo, anche se tutti fingevano di capirlo, più o meno.
La gente veramente furba aveva capito che la maniera migliore per arricchirsi era di possedere una parte della superficie alla quale la gente doveva stare attaccata.

[Kurt Vonnegut, La colazione dei campioni, traduzione di Attilio Veraldi, Milano, elèuthera 1198, p. 233]