Così tornammo a starcene zitti

sabato 20 Gennaio 2018

E il treno corre.
Come poteva quello sciocco starsene lì seduto zitto al suo posto per ore e ore, senza far altro che leggere e leggere! Quel librettino io l’avrei già letto tutto tre volte nel frattempo, ma lui lo tirava in lungo, si pavoneggiava nella sua ignoranza senza la minima vergogna. La sua ridicolaggine alla fine superò ogni limite, non ce la feci più e allungai il capo, lo guardai e dissi:
«Come, scusate?»
Alzò gli occhi e mi fissò cadendo dalle nuvole.
«Eh?» chiese.
«Scusate?»
Non riusciva decisamente a capirmi.
«Cosa volete?» chiese seccato.
«Cosa voglio? Cosa volete voi?»
«Io? Io non voglio niente»
«Neanch’io»
«Benissimo. E allora perché mi parlate?»
«Io? Io ho parlato con voi?»
«Ah», disse e si girò furioso dall’altra parte.
Così tornammo a starcene zitti.

[Knut Hamsun, La regina di Saba, traduzione di Monica Corbetta, Simona Colombo, Cristina Falcinella, Camilla Fosso, Emanuela Prandi, Giovanna Paterniti, Michele Zurra, Milano, Iperborea 2017, pp. 34-35]

Non serve

martedì 29 Gennaio 2013

Può piovere o tirar vento, ma non importa; spesso una piccola gioia può impadronirsi di te in un giorno di pioggia, spingendoti a ritirarti in te stesso con la tua felicità. Allora cerchi di darti un tono; guardi dritto davanti a te, di tanto in tanto sorridi in silenzio e volgi lo sguardo intorno. A che cosa pensi? Al vetro trasparente di una finestra, a un raggio di sole che batte sul vetro, alla vista di un ruscello e, forse, a uno squarcio azzurro fra le nubi. Non serve di più.

[Knut Hamsun, Pan, traduzione di Fulvio Ferrari, Milano, Adelphi 2005 (4), p, 13]

Hamsun

mercoledì 10 Dicembre 2008

Tanto più in là si va verso oriente e tanto meno le persone parlano. Le antiche nazioni hanno superato lo stadio delle chiacchiere e del ridere, tacciono e sorridono. Ed è forse questa la cosa migliore. Il Corano ha creato una concezione di vita per discutere la quale non si possono tenere riunioni; ed uno solo è il suo significato: la felicità consiste nel sopportare la vita, poi verrà il meglio.

(Knut Hamsun, Viaggio nel Caucaso, Roma, Edizioni Reporter 1968, pp. 54-55)