Le ragazze

domenica 27 Dicembre 2015

imgres

E scrive, Stephen King, che «La similitudine zen è uno dei tanti possibili trabocchetti del linguaggio figurato. La più comune (al solito, cascarci dentro dipende spesso da una scarsa quantità di letture) consiste nell’uso di immagini, metafore e paragoni stereotipati. Correre come un pazzo, bella come il sole, furbo come una volpe, forte come un leone… per favore, non infierite su di me, o chiunque altro, con questo vecchiume. Rischiate di sembrare svogliati o ignoranti, il che non gioverà alla vostra reputazione di scrittori.
A ogni modo, – continua Stephen King, – le mie similitudini preferite in assoluto arrivano dalla narrativa hard boiled degli anni Quaranta-Cinquanta e dagli eredi della tradizione pulp. Tra le tante, “Era una notte scura come un grande buco di culo” (George V. Higgins) e “Accendersi una sigaretta [che] aveva il saporaccio di un fazzoletto da idraulico” (Raymond Chandler)».
E adesso, al di là dell’idea delle cose preferite, che io non lo so quali sono le mie similitudini preferite, forse queste qua di Ammaniti e Hotakainen: clic, però, intanto che leggevo questo pezzetto di Stephen King mi è venuto in mente l’inizio di una poesia di Chlebnikov, «Le ragazze, quelle che camminano, con stivali di occhi neri, sui fiori del mio cuore» e un pezzo di Viktor Šklovskij che dice così: «Le sei del mattino. Fuori, nella Kaiserallee, è ancora buio. A te si può telefonare alle 10.30. Quattro ore e mezzo, e poi ancora venti inutili ore, ed in mezzo la tua voce. Mi è odiosa la mia stanza. Non amo la mia scrivania, sulla quale scrivo lettere, solo a te. Sono seduto qui, innamorato come un telegrafista. Sarebbe bello procurarsi una chitarra e cantare».

Tassista muto e autoradio spenta

mercoledì 14 Ottobre 2015

Kari Hotakainen, La legge di natura

Kari Hotakainen è uno scrittore finlandese nato nel 1957 il cui primo romanzo, pubblicato in Finlandia nel 1991, è una biografia di Buster Keaton.
Il suo primo romanzo tradotto in italiano si intitola Colpi al cuore, e è la vera storia di come è stato girato Il padrino di Francis Ford Coppola, che, si scopre nel romanzo, siccome la produzione aveva paura delle rappresaglie della mafia, han preferito non girarlo in Sicilia e han deciso di girarlo in Finlandia per la nota somiglianza del paesaggio finlandese con quello siciliano.
Questo romanzo, pubblicato in Italia nel 2006 da Iperoborea, era seguito da una documentatissima postfazione di Goffredo Fofi che diceva, come prima cosa, che non era vero che Il padrino era stato girato in Finlandia, che era stato una cosa che io, quando l’avevo letta, avevo pensato che Fofi ci prendeva tutti, noi lettori, per dei deficienti, e quando ho avuto occasione di incontrare Hotakainen una delle prime cose che gli ho chiesto è stato se qualcuno dei suoi lettori ci aveva creduto, al fatto che Il padrino fosse stato girato in Finlandia e Hotakainen mi ha detto di sì, che è successo, e io ho pensato “Ecco, vedi?, aveva ragione Fofi”.
Tre anni dopo il primo, nel 2009, Iperborea ha pubblicato un altro romanzo di Hotakainen Via della Trincea, tre anni dopo, nel 2012, ne ha pubblicato un altro, Un pezzo di uomo e adesso, a tre anni di distanza, nel 2015, è uscito l’ultimo, La legge di natura, dove si scopre, tra le altre cose, che Bob Dylan, il cantautore americano, non è americano, è di Huittinen, vicino a Tampere.
Uno dei personaggi che si muovono nella Legge di natura è un’infermiera del reparto di traumatologia dell’ospedale di Helsinki che, quando è stanca, si chiude in uno stanzino e si mette a sentire in cuffia della musica heavy metal e, di sé stessa, dice: «Dentro di me ho un esercito di capelloni a petto nudo che urla il nome di Satana».
Il protagonista del romanzo è un imprenditore che si chiama Rautala e che è un paziente di questo reparto, ha avuto un grave incidente che gli ha frantumato le gambe, e il padre di questo Rautala è un signore anziano che si chiama Vaïnö e che, per una delle sue rare uscite di casa, decide di andare a vedere l’Amleto di Shakespeare, e quando chiama il centralino dei taxi per farcisi portare pone due condizioni: «tassista muto e autoradio spenta». Quando poi il tassista arriva è una donna che gli dice: «Ciao. Sei tu quello che non si può parlare né accendere la radio?» «Sì.» «D’accordo, andiamo».
A un certo momento un aiutante di Rautala lo va a trovare in ospedale e gli porta, come regaglo, una pecora, ma la pecora in ospedale non la fanno entrare allora lui le dà un nome (la chiama Freddy, omaggio a Freddy Mercury) e, quando si rende conto che la deve ammazzare, per prepararla le fa un discorso. «Allora. La situazione è questa. Non so come andrà a finire. Mi piacerebbe saperlo. Ma non lo so. All’ospedale non ti accettano, e io vivo in un appartamento. Rautala mi ha fatto capire chiaramente cosa ne pensa. Ma m’inventerò qualcosa. Non vale la pena che ti preoccupi per queste faccende, tu appartieni alla catena alimentare. Scusa. Voglio dire, tu sei sempre utile, viva o morta. In questo senso hai un’altra vita dopo la morte, mentre io scomparirò e basta. Non è che di me faranno costolette, e nemmeno fodere per i sedili dell’Audi, come si fa con la pelle di vacca. Ma tu puoi continuare a vivere sotto forma di giaccone. Una tua collega è arrivata a coprire le spalle di Jim Morrison. Io sono qui una volta sola, ecco».
C’è una scena, nella Legge di natura, che tutti i personaggi vedono, in televisione, con il presidente del consiglio e i ministri economici finlandesi che annunciano dei tagli allo stato sociale e uno dei ministri scoppia a piangere e io, quando ho avuto l’occasione di parlare con Hotakainen, gli ho chiesto se era successo anche in Finlandia o se aveva copiato l’Italia e lui mi ha detto che era successo anche in Finlandia ma che in Finlandia il ministro non aveva pianto, l’aveva fatto piangere lui.
Che, quando ho avuto l’occasione di incontrarlo, mi è sembrata una persona gentile, Hotakainen, e mi ha ricordato quello che, nella Legge di Natura, dice l’infermiera, Laura, rivolta a Rautala, il suo paziente che lei ancora non conosce perché non si è ancora svegliato; gli dice: «Sii gentile. Sii un’eccezione» (la traduzione è di Nicola Rainò, il libro è uscito per Iperborea, ha 262 pagine e costa 17 euro e 50 centesimi).

[uscito ieri su Libero]

Abitudini

domenica 13 Settembre 2015

kari hotakainen

A Mantova, l’altro giorno, ho fatto a Kari Hotakainen una domanda non tanto originale, gli ho chiesto se era la prima volta che era in Italia e come ci si trovava, e lui mi ha risposto che era la quarta volta che era in Italia e che lui ha quattro sorelle che parlano molto allora ci si trova bene, in Italia, è abituato.

12 settembre – Mantova

sabato 12 Settembre 2015

Sabato 12 settembre,
a Mantova,
a Palazzo Ducale, Portico d’onore,
alle ore 14 e 30,
all cosa numero 159 del
festivaletteratura
c’è Kari Hotakainen
che lo presento io.

Come lo stufato

lunedì 31 Agosto 2015

Kari Hotakainen, La legge di natura

L’uomo è qualcosa di immenso, contiene così tanti ingredienti, come lo stufato. Per esempio l’alloro. Ce lo metti, ma poi mica te lo mangi quando lo stufato è pronto, eppure non può mancare. Lo stesso accade con l’uomo, ha dentro il male, e per quanto non lo usi spesso, ce lo deve avere.

[Kari Hotakainen, La legge di natura, traduzione di Nicola Rainò, Milano, Iperborea 2015, pp. 39]

Il lato triste dell’omicidio

martedì 25 Agosto 2015

Kari Hotakainen, La legge di natura

Väinö e Kerttu stavano insieme da mille anni. Non avevano mai preso in considerazione l’idea di separarsi, ma di uccidere il coniuge sì. Un incensurato al suo primo delitto può cavarsela con una condanna di pochi anni, anche se poi, una volta tornato a casa, si ritrova solo. Il lato triste dell’omicidio.

[Kari Hotakainen, La legge di natura, traduzione di Nicola Rainò, Milano, Iperborea 2015, pp. 40-41]

Per favore

lunedì 24 Agosto 2015

Kari Hotakainen, La legge di natura

Sii gentile. Sii un’eccezione.

[Kari Hotakainen, La legge di natura, traduzione di Nicola Rainò, Milano, Iperborea 2015, p. 29]

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martedì 4 Novembre 2008


Si è accennato nei commenti a un pezzo che è uscito un po’ di tempo fa sul manifesto e che tratta del romanzo Colpi al cuore, di Kari Hotakainen, e del romanzo Come Dio comanda, di Niccolò Ammaniti.
Lo metto qua sotto (è un po’ lungo).

Mi sembra che il modo migliore per dare un’idea del romanzo Colpi al cuore, sottotitolo Come fu girato il padrino, del finlandese Kari Hotakainen (Iperborea 2006, pp. 353, euro 16, tr. it. Tullia Baldassarri Höger Von Högersthal), che ho letto recentemente, sia paragonare le metafore e le similitudini usate da Hotakainen con quelle usate da Niccolò Ammanniti nel suo Come Dio Comanda, (Mondadori 2006, pp. 496, euro 19), che ho letto subito dopo. Fare proprio due elenchi.
In Ammaniti: “Cristiano Zena aprì la bocca e si aggrappò al materasso come se sotto ai piedi gli si fosse spalancata una voragine” (p. 7). “Ci fu uno scoppio assordante, e la zuppiera si disintegrò come se fosse stata colpita da un Cruise e rigatoni, schizzi di ragù e pezzi di plastica si sparsero per un raggio di dieci metri” (p. 102). Continua a leggere »