E poi?

venerdì 24 Marzo 2017

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– E poi?
– Dove andrà la letteratura?
Ma «poi» e «letteratura» non sono dei concetti così semplici. La letteratura percorre molte strade contemporaneamente e contemporaneamente stringe molti nodi. Non è un treno che arriva a destinazione. E il critico non è un capostazione. Molte ordinazioni sono state fatte alla letteratura russa. Ma farle un’ordinazione non ha senso: le ordinano l’India, e lei scopre l’America.

[Intervallo, in Jurij Tynjanov, Literaturnaja evoljucija, Moskva, Agraf 2002, p. 414]

A proposito del suo poema Gli zingari

giovedì 1 Dicembre 2016

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A proposito degli zingari, una signora ha notato che in tutto il poema c’è solo una persona onesta, e che è l’orso.

[Pušikn sul suo poema Gli zingari, citato in Jurij Tynjanov, Literaturnaja evoljucija, Moskva, Agraf 2002, p. 168]

Un periodo di crisi

sabato 14 Maggio 2016

Il-Nullismo-B-1 Spinoza
La prosa russa attraversa un periodo di crisi. (D’altra parte, anche la poesia attraversa un periodo di crisi. In generale, è difficile ricordarsi di un periodo in cui non attraversavano un periodo di crisi. La storia della letteratura russa nel XX secolo è la storia di una serie ininterrotta di periodi di crisi).

Jurij Tynjanov

[Nuova epigrafe della nuova edizione di Spinoza]

La storia della letteratura russa nel XX secolo

martedì 15 Marzo 2016

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La prosa russa attraversa un periodo di crisi. (D’altra parte, anche la poesia attraversa un periodo di crisi. In generale, è difficile ricordarsi di un periodo in cui non attraversavano un periodo di crisi. La storia della letteratura russa nel XX secolo è la storia di una serie ininterrotta di periodi di crisi).

[Jurij Tynjanov, Literaturnaja evoljucija, Moskva, Agraf 2002, p. 380]

Commissioni

venerdì 11 Marzo 2016

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Alla letteratura russa hanno commissionato molte merci. Ma commissionarle qualcosa non ha senso: le commissionano l’India, e lei scopre l’America.

[Jurij Tynjanov, Literaturnaja evoljucija, Moskva, Agraf 2002, p. 414]

Tre cose russe

sabato 13 Giugno 2009

Incollo qua sotto un pezzetto su tre cose russe tradotte quest’anno che esce oggi sul manifesto (è un po’ lunghino).

 

Tre cose russe

In un articolo del 1924, Il presente letterario, Jurij Tynjanov diceva che, ai suoi tempi, nel 1924, in Unione Sovietica, gli scrittori scrivevano senza gioia, come se facessero rotolar dei massi. Con ancora meno gioia, secondo Tinjanov, gli editori trasportavano quei massi fino alla tipografia e quegli stessi massi, poi, i lettori li guardavano con assoluta indifferenza.
I lettori, scriveva Tynjanov, si trascinano fino alle librerie e chiedono: E poi, cosa c’è? E quando gli danno questo poi, si accorgono che questo poi c’era già stato. Perché gli editori a lui contemporanei, secondo Tynjanov, non avevan fatto quasi altro, in quegli anni, che pubblicare Tarzan, il figlio di Tarzan, la moglie di Tarzan, il suo bue e il suo asino, e, con l’aiuto di Erenburg, avevano quasi convinto il lettore che questo Tarzan fosse, in sostanza, la letteratura russa. Continua a leggere »