venerdì 4 Maggio 2012
Gli autori vengono coricati ciascuno sul suo letto, su un materasso un po’ duro, con la testa lievemente sopraelevata e un cuscinetto sotto il bacino, le gambe semiflesse, divaricate, la camicia tirata verso lo sterno, le gambe semicoperte. Gli autori dovranno respirare tranquillamente, rilasciare i muscoli, lasciar fare con serenità. Avranno tra le gambe una bacinella.
Dopo un intervallo di consultazione, la giuria prende il premio letterario, ben lubrificato, l’inserisce improvvisamente in uno degli autori e lo spinge avanti con dolcezza. Il premio procede, in genere, senza difficoltà per 10-12 cm. Se si avverte una resistenza, si ritira alquanto il premio, lo si scuote leggermente e si ritorna a spingere con delicatezza, imprimendo all’autore qualche movimento di rotazione, fino alla totale premiazione.
Gli altri autori possono nel frattempo rivestirsi. Dopo l’operazione, il premio letterario va accuratamente lavato, asciugato e riposto.
[Juan Rodolfo Wilcock, Come si somministra il premio letterario, in Tèchne, numero 20, pp. 30-31]
mercoledì 2 Maggio 2012
Per eliminare i critici dagli appartamenti conviene ungersi con scrupolo il corpo di bitume caldo prima di andare a letto, avendo cura di fare eseguire la stessa operazione agli altri membri della famiglia, moglie figli e suoceri se ancora in vita. Così unta l’intera famiglia locataria o proprietaria dell’appartamento dovrà aggirarsi per le stanze, servizi e scale dello stesso, meglio se scalza e in mutande, cantando salmi, sbattendo casseruole e comunque facendo il più rumore possibile finché tutti i critici della casa non saranno usciti dai loro nascondigli per avviarsi in cucina. I recensori intontiti vengono facilmente catturati con retine di nailon appositamente fornite in un grosso bottiglione con in fondo due dita di acido erusico finissimo per critici. Un altro sistema consiste nell’infilare un chilo di ranocchie regolarmente distanziate in un lungo filo di canapa resistente, previamente immerso nel bitume rammollito: i critici avidi si precipitano sulle ranocchie attirati dall’odore e finiscono infilzati anch’essi, con notevole risparmio di tempo e di bitume.
[Juan Rodolfo Wilcock, Come eliminare i critici, in Tèchne, numero 20, p. 30]