martedì 31 Dicembre 2019

Gli ho dato una pacca sulla spalla e gli ho detto «Se cerchi ‘spiritoso’ sul dizionario, lì c’è il tuo ritratto».
[Jonathan Safran Foer, Molto forte, incredibilmente vicino, traduzione di Massimo Bocchiola, Parma, Guanda 2005, p. 17]
martedì 30 Luglio 2019

Comunque, la cosa affascinante è che su «National Geographic» ho letto che ci sono più persone vive oggi di quante ne sono morte in tutta la storia dell’uomo. Per dire, se tutti tutti volessero recitare Amleto contemporaneamente, non ci sarebbero abbastanza teschi.
[Jonathan Safran Foer, Molto forte, incredibilmente vicino, traduzione di Massimo Bocchiola, Parma, Guanda 2005, p. 15]
giovedì 22 Settembre 2016

Ho finito di leggere Eccomi, di Foer, in un viaggio aereo verso Cagliari, e quando stavo partendo ho pensato che i due libri più lunghi che ho letto quest’anno sono due libri americani, Purity di Jonathan Franzen (l’ho letto nella traduzione di Silvia Pareschi) e Eccomi, di Jonathan Safran Foer (nella traduzione di Irene Abigail Piccinini).
Quando stavo leggendo Purity, nel marzo scorso, arrivato a pagina cento mi ero accorto che nelle prime cento pagine c’erano un po’ di ragazzi bellissimi e diverse ragazze bellissime e avevo pensato che sarebbe stato bene metterlo in copertina, il numero di ragazzi e di ragazze bellissime che si trovano dentro ai libri, come la nicotina nelle sigarette.
E adesso, in questo settembre, intanto che leggevo Eccomi, ho avuto l’impressione che ci fosse un eccesso di intelligenze infantili, troppi bambini intelligentissimi, da mettere in copertina anche quelli («Attenzione: in questo romanzo ci sono perlomeno tre bambini intelligentissimi più uno un po’ stupido ma così carino che sembra ancora più intelligente degli altri»). Continua a leggere »