Come la coda del maiale 2

venerdì 30 Marzo 2012

Nel 1911, un anarchico di Praga che si chiama Jaroslav Hašek, e che diventerà uno dei più grandi scrittori del ventesimo secolo, fa l’ultima cosa che ci si aspetterebbe da un anarchico, fonda un partito politico. Lo chiama Partito del progresso moderato nei limiti della legge, e si autonomina Unico candiato alle elezioni per il rinnovo del parlamento austroungarico. E fa una vera e propria campagna elettorale, con dei comizi come quelli di tutti gli altri partiti, con la differenza che la prima domanda è gratis, per fare le successive bisogna pagare mezza pinta di birra. Allora, a parte il fatto che questa esperienza è diventata poi un piccolo libro che a me sembra bellissimo, Storia del partito del progresso moderato nei limiti della legge, e che comprende i discorsi che Hašek fece in quella celebre e ingloriosa campagna elettorale (sembra che i voti per il Partito del progresso moderato nei limiti della legge furono 38) e a parte il fatto che questo libro, nella traduzione di Sergio Corduas, sta per ricomparire in italiano dopo trentasette anni di assenza, in ebook, per i tipi di Sugaman (casa editrice nata l’anno scorso e fondata da Alessandro Bonino e da me – sono in palese conflitto d’interessi, mi sembra), a parte questi fatti mi veniva da chiedermi se io sarei disposto a spendere l’equivante di una mezza pinta di birra per fare una domanda a Bersani, per dire, e mi veniva da rispondermi che non lo so mica.

[Uscito oggi su Libero]

Un cartello

domenica 18 Marzo 2012

Il cartello in ceco mi sembra dica Zampone, cavoli, gnocchi, ma non sono sicuro, c’è qualcuno che me lo può confermare? [paolo.nori chiocciola gmail.com]. Grazie.

Se qualcuno apre un negozio

mercoledì 28 Dicembre 2011

Se qualcuno apre un negozio, senza dubbio deve provvedere a dargli un nome, che ne indichi in modo chiaro il genere. In questo caso si userebbe “canile” (parola che indica anche il luogo di lavoro dei dipendenti statali) il che non mi andava molto a genio, visto che un mio lontano parente è nel Ministero e avrebbe protestato.
Una semplice insegna “negozio di cani” ugualmente non mi piaceva, in quanto era nelle mie intenzioni condurre tale commercio con i più alti ideali. In un vocabolario enciclopedico trovai il termine “cinologo” che indicava uno studioso di cani. Passare poi davanti a un istituto agrario, fu fatale! Decisi di chiamare la mia attività “Istituto Cinologico”. Era un titolo fiero, sapiente e preciso, così feci stampare l’inserzione “allevamento e vendita, scambio e acquisto di cani su basi cinofile”.
Queste grandi inserzioni, nelle quali si ripeteva così spesso la dicitura Istituto Cinologico, mi portavano in uno stato di muta ammirazione. Ero finalmente il proprietario di un Istituto. Chi non l’ha provato, non sa quanto orgoglio e quanta gioia si sentano. Nelle inserzioni promettevo consigli professionali per tutte le faccende riguardanti i cani. Chi compra una dozzina di cani riceverà un cucciolo come supplemento. Il cane è il regalo più adatto per i compleanni, le cresime, come dono di nozze o come regalo per un qualsiasi anniversario. Per i bambini è un gioco che non si rompe e non si sbrindella così facilmente. È un fedele accompagnatore che non vi aggredirà nel bosco. Tutte le specie di cane sempre disponibili in magazzino. Contatto diretto con l’estero. Nell’Istituto c’è anche una scuola per cani maleducati. Nel mio Istituto Cinologico anche i cani più furiosi disimpareranno in quattordici giorni ad abbaiare e a mordere. Dove mettere il cane durante le vacanze? Nell’Istituto Cinologico. Dove un cane impara a camminare solo sulle zampe posteriori in tre giorni? Nell’Istituto Cinologico.
Quando uno dei miei zii lesse queste inserzioni scosse seriamente la testa e disse: «No ragazzo, tu non sei sano, non ti fa male ogni tanto la testa dietro la nuca?»

[Jaroslav Hašek, Il mio commercio di cani – il mondo degli animali, cit., pp. 31-32]

Un fenomeno importante

lunedì 5 Dicembre 2011

Stimato pubblico, amici, cechi, compatrioti!
È certo un fenomeno importante che sia nato in Boemia un partito che ha avuto il coraggio di proclamare un programma nuovo, nel quale un paragrafo dice: « Gli animali siano finalmente riabilitati! » Fino a oggi gli animali per solito hanno goduto di cattiva fama.
Prendiamo per esempio solo il porco. I porci da tempi immemorabili hanno fama di essere dei maiali. Quando si diceva « sei un maiale », significava « sei un porco» e viceversa. Si sono avuti addirittura interi popoli che hanno boicottato i porci. Per esempio gli ebrei. Mosè dimostrò che il consumo di carne suina può provocare malattie sessuali. Infatti al tempo di Mosè molti ebrei mettevano questa scusa. Soltanto per influenza del cristianesimo, che abolì tutte le leggi ebraiche, il consumo di carne suina si è tanto diffuso che la chiesa cattolica alla fine ha introdotto anche la maialatura, per dimostrare che Mosè non diceva il vero.

[Jaroslav Hašek, Programma del Partito del progresso moderato nei limiti della legge, in Švejk contro l’Italia, traduzione di Sergio Corduas, Milano, Garzanti 1975, pp. 141-142 ]

Moderato

giovedì 24 Febbraio 2011

Clic

La primavera

martedì 28 Dicembre 2010

La primavera del 1911 vede nascere le due invenzioni più strabilianti di Hašek: il Partito del progresso moderato nei limiti della legge e la figura del Bravo soldato Švejk. L’idea del Partito è di un uomo eccentrico, Eduard Drobílek, impiegato nella ragioneria della Scuola Tecnica e avventore all’osteria Kravín del signor Zvěřina, in via Korunní a Vinohrady. Hašek è l’unico candidato del Partito alle elezioni per il rinnovo del parlamento imperialregio. Il Partito ha il suo pubblico, il suo esecutivo, il suo inno. Hašek si diletta in lunghi e bizzarri discorsi elettorali e il pubblico è invitato a porre domande, la prima gratuita, le altre al prezzo di una pinta di birra. ridicolizza e desacralizza l’istituzione monarchica e i partiti progressisti che sperano con la “moderazione” di portare i cechi verso l’indipendenza. Alle elezioni ottiene solo 38 voti, ma la sua fama cresce tra i lettori e il popolo dei caffè e delle osterie.

[Laura Manzardo, Cronologia, in Jaroslav Hašek, Racconti, cit., pp.xvii-xviii ]

Sicuro

mercoledì 22 Dicembre 2010

Quando raccontava qualcosa, parlava sempre e soltanto di cose sicure e dimostrabili, chiedendo continuamente agli astanti se comprendevano il significato delle espressioni le più elementari: «Ecco, signori, prendete una finestra. Lo sapete voi cos’è una finestra?».
Oppure: «Un percorso costeggiato su entrambi i lati da un fossato è chiamato strada. Certo signori miei. E lo sapete voi cos’è un fossato? Un fossato è una grossa buca dove lavorano più persone. È un affossamento del terreno. Sicuro. E ci si lavora con la zappa. Lo sapete voi cos’è una zappa?»

[Jaroslav Hašek, Le vicende del bravo soldato Švejk, cit., p. 267-268]

La misteriosa scomparsa del profeta Elia

lunedì 15 Novembre 2010

Clic

Il mondo degli animali

domenica 3 Ottobre 2010

hasek

Nel 1909, grazie all’amico Hájek, trova lavoro nella redazione della rivista zoologica «Il mondo degli animali» nel quartiere di Košiře. Annoiato dal lavoro in redazione inventa animali immaginari passandoli per scoop sensazionali. Fanno la loro comparsa elefanti che ascoltano il grammofono, topi muschiati, balene dal ventre sulfureo. In un articolo dal tono buffonescamente scientifico scrive della scoperta di un fossile di pulce paleozoica. La notizia è pubblicata anche all’estero. L’annuncio di vendita di una coppia di «lupi mannari con pedigree» fa andare su tutte le furie il direttore, Václav Fuchs, che pretende delle spiegazioni. Hašek risponde con un nuovo annuncio ai lettori: «Siamo spiacenti, lo stock di lupi mannari è esaurito. Siate certi che, appena che ne consegneranno degli altri, ve li faremo avere». Dopo due mesi è licenziato.

[Laura Manzardo, Cronologia, in Jaroslav Hašek, racconti, cit., pp. XVI-XVII]

Sulle tracce della polizia di Stato a Praga

giovedì 30 Settembre 2010

hasek

Era il tempo in cui l’imperatore Francesco Giuseppe I doveva venire di nuovo a Praga per battere col martello sulla prima pietra di un nuovo ponte. Nella questione ceca infatti il vecchio monarca s’era specializzato esclusivamente in ponti. Arrivava, batteva sulla pietra e notava: «È interessante che questo ponte porti da una parte all’altra», poi diceva ancora «Oh, che ciòia che siete gèchi» e dopo questa visita l’intero popolo ceco aveva sempre l’impressione che quel vecchio signore avesse la paralisi. Continua a leggere »