Una casa

giovedì 16 Maggio 2013

cain, la ragazza dei cocktail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sole non era ancora sorto, tutto era avvolto dalla nebbia e in giro non c’era un’anima, ciononostante ho cominciato a sentirmi meglio. Sono arrivata a Trafalgar Square, che ho riconosciuto perché l’avevo già vista in foto, camminando fino alla statua della Regina Vittoria e oltre, verso un brutto palazzone che non conoscevo. C’era un agente di polizia, insieme a una sentinella, e quando ho chiesto che cosa fosse, la sentinella ha risposto: «Buckingham Palace, signora». Ho avuto un brivido. Sapevo che quella era la residenza della Regina e, se mai l’avevo invidiata, in quel momento ho cambiato idea. Dover vivere in un posto così orribile, ho pensato, ti leva anche il gusto di essere una regina.

[James M. Cain, La ragazza dei cocktail, traduzione di Marco Rossari, Milano, Isbn 2013, pp. 160-161]

Il capo

mercoledì 7 Marzo 2012

Keyes è il capo dell’Ufficio Liquidazioni, e a lavorarci insieme è l’uomo più faticoso del mondo. Non puoi dire nemmeno che oggi è martedì senza che lui guardi sul calendario, e poi controlli se è il calendario di quest’anno o dell’anno scorso, e poi veda da chi è stato stampato il calendario, e poi si accerti che quel calendario va d’accordo col calendario del Word Almanac. Tanto lavoro inutile crederesti che gli fa perdere peso, ma no. Ogni anno diventa più grasso, e più stizzoso, ed è sempre ai ferri corti con gli altri uffici, e non fa che starsene seduto col colletto aperto, e sudare e litigare e discutere, finché ti comincia a girare la testa solo a stare nella stessa stanza con lui.

[James M. Cain, La morte paga doppio, traduzione di Franco Salvatorelli, Milano, Adelphi 2005, p. 14]

Via

mercoledì 17 Agosto 2011

Portare via la moglie a un uomo è niente, ma portargli via l’auto è un furto.

[James M. Cain, Il postino suona sempre due volte, traduzione di Franco Salvatorelli, Milano, Adelphi 2009, p. 34]