lunedì 6 Dicembre 2021
Se un lettore cerca il vero Dostoevskij, non lo troverà in questo libro, troverà invece, in questo testo polivoco, appassionato e appassionante, diversi Dostoevskij, molti Dostoevskij, in contraddizione l’uno con l’altro, dai quali poi, alla fine, ogni lettore potrà ricavare il proprio Dostoevskij, oppure no.
[Martedì 18 gennaio, alla libreria Rizzoli di Milano, in Galleria, alle 18, con Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia, Irene Verzeletti e Mattia De Bernardis presentiamo Un certo Dostoevskij]
martedì 9 Novembre 2021
Fëdor Michajlovič non sopportava le conversazioni normali; parlava solo per monologhi, e solo a condizione che tutti i partecipanti gli fossero simpatici e lo ascoltassero con grande attenzione. Di solito, quando si agitava, si rannicchiava tutto e sembrava che usasse le parole come proiettili.
[Sof’ja, Kovalevskaja, in Un certo Dostoevskij, a cura di Pavel Fokin, traduzione di Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia e Irene Verzeletti, esce oggi]
sabato 9 Ottobre 2021
Aleksandr Egorovič Vrangel’, procuratore di Semipalatinsk e amico di Dostoevskij in Siberia, racconta che il grande romanziere addomesticò delle bisce per spaventare a morte le donne che si ostinavano a rubargli i fiori dalle aiuole.
[All’inizio di novembre esce, per Utet, Un certo Dostoevskij, di Pavel Fokin, tradotto da Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia e Irene Verzeletti]
mercoledì 9 Giugno 2021
Einstein, una volta, ha ammesso che i romanzi di Dostoevskij gli furono più d’aiuto per comprendere la teoria della relatività che l’intera eredità matematica di Eulero.
[Un certo Dostoevskij, a cura di Pavel Fokin, traduzione di Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia e Irene Verzeletti, esce in autunno per Utet]
mercoledì 12 Maggio 2021
Dostoevskij finì per stabilirsi nelle vicinanze, in una dacia di pietra a due piani, vuota, dove occupava solo una stanza. Lì ci andava a dormire anche il lacchè degli Ivanov, che avevano paura di lasciare Dostoevskij da solo, sapendo delle sue crisi. Ma quell’estate ebbe un solo attacco epilettico. Un giorno, dopo che il lacchè aveva passato la notte lì, si rifiutò categoricamente di ritornarci. Quando fu interrogato dagli Ivanov, disse che Dostoevskij stava progettando di uccidere qualcuno; per tutta la notte aveva fatto su e giù per la sua stanza, parlandone ad alta voce. (Dostoevskij, a quel tempo, stava scrivendo Delitto e Castigo.)
[Marija Aleksandrovna Ivanova, in Un certo Dostoevskij, a cura di Pavel Fokin, traduzione di Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia e Irene Verzeletti, esce in autunno per Utet]
sabato 8 Maggio 2021
Una volta entrò nella cattedrale di Kazan’ vestito da donna, si mise in mezzo alle signore e fece finta di pregare composto, ma la sua fisionomia un po’ da brigante, e la barba nera, che non aveva nascosto con molta cura, attirarono l’attenzione delle vicine, e quando infine il commissario di polizia di quartiere gli si avvicinò dicendo «Egregia signora, pare che voi siate un uomo travestito», lui rispose: «Egregio signore, a me invece pare che voi siate una donna travestita». Il commissario si imbarazzò, e Petraševskij ne approfittò per sparire tra la folla e tornare a casa.
[Pëtr Petrovič Semënov-Tjan-Šanskij, ritratto di Petraševskij, in Un certo Dostoevkskij, a cura di Pavel Fokin, traduzione di Giada Bertoli, Francesca Giordano, Verdiana Neglia e Irene Verzeletti, esce in autunno per Utet]