venerdì 14 Novembre 2008
All’albergo dove sono, a Torino, non hanno internet. Uno degli organizzatori della cosa che facciamo stasera mi ha detto che c’era in un bar lì vicino, il bar Talmone. Allora, dopo aver fatto colazione in albergo, sono uscito, ho trovato il bar Talmone, sono entrato, ho preso un succo di frutta ho chiesto se avevano una connessione internet mi hanno detto di no.
Sono uscito, ho richiamato al telefono il ragazzo dell’organizzazione, che si chiama Davide, intanto che lo chiamavo ho visto, appena più avanti, il bar Roma già Talmone. Ho detto a Davide che avevo risolto, sono entrato al bar Roma già Talmone, ho preso un caffè e un bicchier d’acqua, ho chiesto se avevano una connessione internet, mi hanno detto di no. Intanto che uscivo pensavo che avevo fatto tre colazioni. Che dev’essere un record. O una specie. Chi ben comincia è già a metà dell’opera, mi è venuto in mente poi dopo.
lunedì 29 Settembre 2008
Io sono uno che con la contemporaneità ha dei problemi. Fino a pochi anni fa, quando vedevo uno col cellulare, mi sembrava come uno che avesse, non so come dire, tradito. Tradito cosa? Il mondo così come mi sembrava che dovesse essere a me. Il mondo a cui ero abituato. Quello con le cabine telefoniche e i gettoni.
Andar via, anche nelle cose apparentemente piccole, come lasciare gli appartamenti, anche quelli dove hai vissuto per due mesi, fa un male.
E lasciare un mondo, quel mondo lì, dove i barbieri si chiamavan barbieri, non so se si capisce, fa malissimo.
Adesso son nove anni, che ho il cellulare. Lo uso. I primi cinque anni, non ho mai mandato degli sms. Adesso son quattro anni, che mando degli sms. Quando ho bisogno.
A me facevano arrabbiare anche quelli che andavano sui pattini a rotelle, i pattini con le ruote on line, se si dice così, non si dice così. Mi ricordo una volta a Parigi che ho pensato Guarda che roba. Della gente anche grande. Con la cravatta.
Ci metto un sacco di tempo, a entrare in confidenza con le cose.
I siti internet di quelli che scrivono i libri. Che senso ha? Non farebbero meglio a scriver dei libri, invece di mettere su dei siti internet? ho sempre pensato.
Dopo ho conosciuto uno che mi ha quasi convinto a fare un sito per una rivista che stavamo e che stiamo facendo (www.laccalappiacani.it).
E ho visto che, insomma.
Allora adesso poi c’è anche questo.