lunedì 13 Ottobre 2014
Allora ieri sono stato in un posto dove c’erano delle copie di Avvenire, il giornale dei vescovi, e quando l’ho visto ho pensato che sarebbe stato bello se, invece che Avvenire, o, meglio, se, insieme ad Avvenire, ci fosse stato anche un quotidiano che si fosse chiamato Passato remoto, ma non volevo dir quello, volevo dire che dopo l’ho letto, Avvenire, e in prima pagina c’era una rubrica di Susanna Tamaro, intitolata Un cuore pensante, dove si diceva che lei, la Tamaro, fin da quando era piccola lei soffriva d’insonnia, e dall’insonnia ha dedotto il fatto che noi abbiamo l’anima.
giovedì 13 Febbraio 2014
Uno stagnaro comprò un letto. Ma, caso strano, quando lo stagnaro ci si sdraiò, dietro la testa restò uno spazio vuoto, mentre per i piedi non ce n’era abbastanza. Dapprima lo stagnaro pensò di reclamare, ma poi cambiò idea: segò la parte di letto in eccedenza e la attaccò a quella mancante. Adesso lo stagnaro dorme sonni tranquilli: dietro la testa è sparito lo spazio vuoto e in fondo c’è posto per mettere i piedi.
[Oleg Grigor’ev, Ptica v kletke. Stichi i proza, Limbacha, Spb 1997, citato in Gian Piero Piretto, Il radioso avvenire. Mitologie culturali sovietiche, Torino, Einaudi 2001, p. 299]