mercoledì 1 Luglio 2015

Il soggetto ha spinto Esenin all’osteria e non gli permette di uscirne; Esenin si sente in dovere di bere e di dondolarsi come un ubriaco.
Kazin racconta la storia di tutti i suoi parenti, per filo e per segno.
E perfino Majakovskij è prigioniero del proprio soggetto: rivoluzione e amore (laddove quest’ultimo si scusa di far la sua comparsa in tempo di rivoluzione).
[Viktor ŠKlovskij, Il punteggio di Amburgo, traduzione di Maria Olsoufieva, Bari, De Donato 1969, p, 82]
martedì 30 Giugno 2015

Gli scrittori fanno la loro comparsa in letteratura in modo vario; con prefazione o senza.
Gli scrittori con prefazione, di norma, non hanno vita lunga.
[Viktor ŠKlovskij, Il punteggio di Amburgo, traduzione di Maria Olsoufieva, Bari, De Donato 1969, p, 83]
lunedì 5 Gennaio 2015

Durante la prima crociata scambiavano per Gerusalemme ogni città che incontravano. Appena si avvicinavano, si accorgevano di essersi sbagliati. Allora facevano un pogròm.
Per dispetto.
Intanto, Gerusalemme esiste.
[Viktor Šklovskij, Il punteggio di Amburgo, traduzione di Maria Olsoufieva, Bari, De Donato 1969, p. 30]
lunedì 29 Dicembre 2014

Nelle Note del diario di Gor’kij c’è il passo seguente: un uomo si toglie uno stivale, lo mette a terra e dice: «Su, cammina», e poi: «Non ce la fai, eh? Hai visto? Neanche un passo, senza di me».
[Viktor Šklovskij, Il punteggio di Amburgo, traduzione di Maria Olsoufieva, Bari, De Donato 1969, p. 113]
sabato 6 Dicembre 2014

Nel 1915 sulla rivista «Vzjal» Chlèbnikov pubblicò delle proposte piene di ironico buon senso. Velimir suggeriva di numerare i pensieri generici come paragrafi o articoli di un codice di leggi. Sarebbe stato meraviglioso.
«Sessantanove», mi avrebebro gridato dal Na postù e avrebbe indicato qualcosa di sgradevole. «Centoventi» avrei risposto io per risparmiare tempo.
[Viktor Šklovksij, Il punteggio di Amburgo, traduzione di Maria Olsoufieva, Bari,De Donato 1969, p. 54]
lunedì 17 Novembre 2014

Sono un uomo conciliante. Le decisioni altrui mi risucchiano come fa il ventilatore con una mosca.
[Viktor Šklovskij, Il punteggio di Amburgo, tr. di Maria Olsoufieva, Bari, De Donato 1969, p. 181]

sabato 15 Novembre 2014

Le cose pubblicate da V. Polonskij non si possono considerare note di un giornalista.
Sono scritti insipienti, dilettanteschi.
Opere di un ragioniere, non d’un giornalista.
Un ragioniere che si mette a scrivere è come un pompiere di teatro che si metta a cantare.
Bisogna perdere l’abitudine generalesca di chiamare le persone «sconosciuti». Se Polonskij non conosce Ròdčenko, è una cosa che ha a che fare con la biografia di Polonskij, non con quella di Ròdčenko.
È certamente ingiusto accusare me e il mio libro Tret’ja fabrika (Terza fabbrica), uscito nel 1926, di aver influenzato le lettere di Ròdčenko scritte nel 1925.
Comunque sia, è indegno di un marxista scrivere una storia della letteratura in cui gli scrittori si guastano a vicenda.
Pubblicare le proprie lettere essendo ancora in vita non è cosa nuova. La «prosa d’arte» è stata soppiantata dalle memorie e dagli epistolari: questo è un dato di fatto.
Non fu Ròzanov, bensì Lev Tolstoj a scrivere che i carteggi avrebbero soppiantato l’invenzione.
Un pompiere che si sia messo a cantare per caso non può essere considerato parte della compagnia di artisti e quindi non può ricevere applausi né fischi.
[Viktor Šklovskij, Il punteggio di Amburgo, tr. di Maria Olsoufieva, Bari, De Donato 1969, pp. 15-16]

mercoledì 16 Marzo 2011

Nel Piccolo Teatro di Mosca Tolstoj lesse il suo dramma Potenza delle tenebre; leggeva male, vergognandosi delle espressioni troppo volgari e ripetendo che si sarebbero potute eliminare:
«Tutti notarono che Lev Nikoalevič leggeva molto rapidamente i brani del dramma in cui abbondavano grossolane espressioni popolari. Quando arrivò al punto in cui si parla di cessi, fu notato che l’autore era addirittura imbarazzato».
[Viktor Šklovskij, Il punteggio di Amburgo, cit., p. 100]
venerdì 4 Marzo 2011
Oggi ho aperto a caso il punteggio di Amburgo, di Šklovskij, a pagina 133, e c’era un articolo che si intitolava La legna, sottotitolo Conversazione davanti al cancello di una prigione, e cominciava così:
Era davvero così pesante anche prima?
Quando riesci a trovarla, e poi a portarla, anzi a trascinarla su per le scale, arrivato a casa non hai neppure più voglia di accendere.
E intanto la Battaglia mi diceva Papà cosa facciamo intanto? Eh? Me lo dici?
martedì 1 Marzo 2011

Un ragioniere che si mette a scrivere è come un pompiere di teatro che si metta a cantare.
[Viktor Šklovskij, Il punteggio di Amburgo, traduzione dal russo di Maria Olsoufieva, Bari, De Donato 1960, p. 15]