25 marzo

venerdì 25 Marzo 2022

Il 25 marzo è successo a Pietroburgo un fatto di una stranezza fuori dal comune. Il barbiere Ivàn Jàkovlevič, che viveva sulla prospettiva Voznesénskij (il cognome è andato perso, e anche nella sua insegna, dove è raffigurato un signore con la guancia insaponata e la scritta “Si toglie anche il sangue”, non c’è nient’altro), il barbiere Ivàn Jàkovlevič si era alzato abbastanza presto e aveva sentito odore di pane caldo. Sollevandosi appena dal letto, aveva visto che la sua consorte, una signora abbastanza rispettabile, grande amante del caffè, toglieva dalla stufa dei panini appena cotti.

Un poliziotto

martedì 28 Gennaio 2020

Uno aveva visto arrivare un poliziotto, si era spaventato, poi il poliziotto aveva chiesto:
Lei si è sdegnato di smarrire il proprio naso?
Esattamente.
E’ stato trovato.

[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]

Abbastanza

mercoledì 15 Agosto 2018

C’è un personaggio, nel Naso di Gogol’, la consorte del barbiere Ivàn Jàkovlevič, che Gogol’ ci dice che è «abbastanza rispettabile». Che è una meraviglia, un personaggio «abbastanza rispettabile».

Una banconota secondo un commissario di polizia nel Naso di Gogol’

giovedì 27 Luglio 2017

«È una cosa, – diceva di solito, – che non c’è cosa migliore, di questa cosa: non gli devi dar da mangiare, tiene poco posto, in tasca ci sta sempre, se la fai cadere non si rompe».

[Nikolaj Gogol’, Il naso, in Racconti di Pietroburgo, testo russo a fronte, Milano, BUR 2011 (6), pp. 146, 148]

Fa passare il mal di testa, la malinconia

martedì 25 Luglio 2017

– Io, davvero, mi dispiace molto, che le sia successa una cosa del genere. Non vuole una presa di tabacco? Fa passare il mal di testa, la malinconia: anche in rapporto alle emorroidi è una cosa che fa bene.
Dicendo così, l’impiegato aveva allungato a Kovalev una tabacchiera, ne aveva rovesciato abbastanza agilmente all’indietro il coperchio con il ritratto di una signora con lo scialle.
Questo atto sconsiderato aveva fatto perdere la pazienza a Kovalev.
– Non capisco come le venga in mente di scherzare, – aveva detto con rabbia, – forse non vede che mi manca quello che mi servirebbe per fiutare! Al diavolo il suo tabacco! Mi viene il nervoso solo a guardarlo, e non solo il suo trinciato che non vale niente, perfino se mi offrisse del rapè!

[Nikolaj Gogol’, Il naso, in Racconti di Pietroburgo, testo russo a fronte, Milano, BUR 2011 (6), pp. 146, 148]