martedì 29 Novembre 2016
«C’è una cosa che proprio non capisco, Knipe. Da dove uscirebbero le trame? Una macchina non può inventarle».
«Gliele forniremo noi, signore – risponde Knipe – Nessun problema. Ce ne sono tre o quattrocento scritte nella cartelletta alla sua sinistra. Le collochiamo dritte nella sezione ‘memoria trame’ della macchina».
«Continui».
«Sono previste anche molte altre piccole raffinatezze, Mr Bohlen. Le vedrà quando studierà il progetto nei particolari. Per esempio, è previsto un espediente che usano quasi tutti gli scrittori, quello di inserire in ogni racconto almeno una parolona lunga e incomprensibile. Questo fa pensare al lettore che l’autore sia molto dotto e intelligente. Perciò la macchina farà automaticamente lo stesso. Avremo un intero stock di parole lunghe memorizzate appositamente per questo scopo».
«Dove?»
«Nella sezione ‘memoria parole’» rispose epesegeticamente Knipe.
[Roald Dahl, Lo scrittore automatico, in Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra, traduzione di Massimo Bocchiola, Parma, Guanda 1996, pp. 6-47]
venerdì 20 Febbraio 2015
«Come lei può vedere, sulla mia macchina, avendo un coordinatore regolabile fra la sezione ‘memoria trame’ e la sezione ‘memoria parole’, sono in grado di produrre qualsiasi tipo di storia io desideri, semplicemente premendo il pulsante richiesto.»
«Sì, ho afferrato, Kinipe, ho afferrato. È tutto molto interessante, ma il riscontro, il riscontro…»
«Semplicemente questo, Mr Bohlen. Il mercato non è molto esteso. Ma noi dovremo essere in grado di produrre la cosa giusta al momento giusto ogni volta che vorremo. È solo una questione di affari, tutto qui. Ora sto esaminando la faccenda dal suo punto di vista: come una proposta commerciale.»
«Ma caro figliolo, davvero non può essere una proposta commerciale… non se ne parla neppure. Sa anche lei quanto costerebbe costruire una macchina come questa.»
«Sissignore, lo so. Ma con tutto il rispetto, credo che lei non sappia quanto le riviste pagano gli scrittori per un racconto.»
«E quanto pagano?»
«Fino a un massimo di duemilacinquecento dollari. La media, probabilmente è sui mille dollari.»
Mr Bohlen sobbalzò.
«Sissignore. È vero.»
«Assolutamente impossibile, Knipe! È ridicolo!»
«No, signore. È vero.»
«E lei se ne sta lì seduto a dirmi che le rivista pagano un uomo tutti quei soldi per… solo per scribacchiare una storiella? Dio del cielo, Knipe! Cose da pazzi! Gli scrittori devono essere tutti milionari!»
[Roald Dahl, Lo scrittore automatico, in Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra, Parma, Guanda 1996, pp. 42.43]