Intrepido
Anche perché la prima volta che l’ho sentito al telegiornale ho pensato subito al padre: «E questo qui», mi sono detto, «si mette già in agitazione alle sette e mezza di sera?». E poi troppe coltellate, oltre al fatto che li ha scoperti lui. Ma quando ne ho parlato a Sommacampagna ha fatto un sorrisino furbo e ha detto: «Lei ha svolto un semplicissimo processo di autoidentificazione».
«Mi ci voleva lo psicanalista per saperlo», gli ho risposto. E ho rimpianto, dentro di me, tutti i soldi che gli porto. Ma questo non l’ho detto. È evidente che in quel padre mi ci sono visto io. Come, credo, tutti i padri di figlia femmina. Che esista l’Edipo oramai lo sanno tutti. Non ci voleva mica Sommacampagna. Sta pure sugli Albi dell’Intrepido.
[Antonio Pennacchi, Il delitto di Agora, Milano, Mondadori 2018, pp. 18-19]