La tecnica teatrale

sabato 7 Maggio 2011

Pëtrovskij conosce la tecnica teatrale: ad esempio sa che se si picchia su una lastra di ferro (che può significare una catastrofe), e, contemporaneamente, si urla forte e si spengono le luci sulla scena, gli spettatori avranno paura.

[Viktor Šklovskij, Albori dell’istruzione, in Il conteggio di Amburgo, cit., p. 92]

Puškin (secondo Šklovskij)

martedì 26 Aprile 2011

Noi trattiamo Puškin industrialmente.
Come un tecnico tratta un altro tecnico.
Se vivesse ancora (e sarebbe diverso da quel che era) metteremmo ai voti la possibilità di accettarlo nel «Novyj LEF».
Cercheremmo poi di dargli un certo numero di deleghe nella Federazione degli scrittori. Chi chiederemmo: «Quanti scrittori rappresenta il compagno Puškin?».
A questo punto l’immaginazione mi è venuta meno.
Del resto, che cos’è Puškin oggi?
Cito da L. Vojtolovskij, Storia della letteratura russa:

… è la letteratura della piccola nobiltà, che riproduce fin nei più minuti particolari la vita e i costumi del ceto nobile di quel tempo, Onegin, Lenskij, Hermann, il principe Eleckij, Tomskij, Grëmin…
In queste figure Puškin dà…

Informiamo lo studioso Vojotolovskij, non del tutto ignoto, che i personaggi da lui enumerati sono parti di baritono e di tenore in opere liriche. Una prova lampante è la menzione del nome di Grëmin, marito di Tat’jana (?) («ogni età è soggetta all’amore»), che nell’opera di Puškin non esiste. Non è bello studiare la letteratura russa (sociologicamente) basandosi sulle opere liriche.

[Viktor Šklovskij, Puškin, in Il conteggio di Amburgo, cit., p. 35]

Testimone oculare

lunedì 22 Dicembre 2008

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Dostoevskij, Jerome K. Jerome e Merežkovksij dicevano tutti che socialismo equivale a noia.
In qualità di testimone oculare, lo nego.

[Viktor Šklovksij, Il punteggio di Amburgo, p. 55]

Combinazione

domenica 14 Dicembre 2008

Leggo nel Conteggio di Amburgo, di Šklovskij:

Un redattore, cui è stato portato un voluminoso manoscritto:
– È un romanzo?
– Sì.
– L’eroina si chiama Nina?
– Sì, Nina, – risponde felice l’autore.
– Se lo riprenda, – risponde tetro il redattore.

Ecco. Io ho scritto un romanzo dove l’eroina si chiama Nina.