Cosa faccio adesso
Adesso scrivo su un foglio tutto quello che voglio fare nel 2016, dopo lo appendo al muro, e dopo poi vado a correre.
Adesso scrivo su un foglio tutto quello che voglio fare nel 2016, dopo lo appendo al muro, e dopo poi vado a correre.
Dopo stasera, quando scrivevo una mail a un mio amico mi è venuto in mente cos’era quella libreria Feltrinelli che si chiama RED che ho visto a Milano in piazza Gae Aulenti, era un incrocio tra un autogrill e la scuola Holden.
«Chi è che morto?»
«Quel cantante lì, famosissimo»
«Bob Dylan?»
«Sì lui»
[sentito adesso sul treno 9461 Milano Napoli fermo a Milano centrale (scritto dal telefono)]
Stamattina, a Parma, il barista del bar dove ho preso il caffè, dopo che l’ho preso gli ho detto Buongiorno, lui mi ha risposto mi ha detto Buongiorno, buona giornata e buon lavoro, che a me mi è sembrato un po’ troppo.
Ame, non so voi, ma a me mi sembra di non avere mai implementato niente, in vita mia.
Quando sono con qualcuno che dico «Vado a casa che devo lavorare», va a finire che poi non lavoro mai.
Non so se è normale, ma a me non piace la gente che ha degli amici.
Ogni tanto, quando ho gli occhiali, mi sembra di essere Hilary Clinton, non è bello.
Su Italo, ho scoperto adesso, non c’è il capotreno, c’è il train manager.
Siccome ogni quattro anni c’è l’anno bisestile, mi chiedevo: non si potrebbe fare l’anno bisestile ogni due anni e ogni quattro anni saltare l’ultimo dell’anno? Cioè fare un anno senza l’ultimo dell’anno? Si potrebbe provare, secondo me.