Ricordi
Mi ricordo le domeniche mattina. E i venerdì pomeriggio.
Mi ricordo i sabati.
[Joe Brainard, I remember, London, Notting Hill 2012, p. 159]
Mi ricordo le domeniche mattina. E i venerdì pomeriggio.
Mi ricordo i sabati.
[Joe Brainard, I remember, London, Notting Hill 2012, p. 159]
Mi ricordo che incrociavi le dita dietro la schiena quando dicevi una bugia.
[Joe Brainard, I remember, London, Notting Hill 2012, pp. 78]
Mi ricordo come mi dispiaceva, in chiesa o a scuola, per i bambini che avevano delle mamme brutte.
[Joe Brainard, I remember, London, Notting Hill 2012, pp. 96]
Mi ricordo quando ho vinto un premio all’Art Institute di Dayton, Ohio, e non volevo ritirarlo, ma non volevo urtare i loro sentimenti e non andarci e basta allora gli ho detto che mio padre stava morendo di cancro.
[Joe Brainard, I remember, London, Notting Hill 2012, pp. 53-54]
Mi ricordo di esser stato colpito in testa dalla merda di un uccello due volte.
[Joe Brainard, I remember, London, Notting Hill 2012, p. 44]
Mi ricordo la prima volta che ho ricevuto una lettera con la scritta, sulla busta, “Dopo cinque giorni restituire a”, e io avevo pensato che, dopo aver tenuto la lettera per cinque giorni, avrei dovuto restituirla al mittente.
[Joe Brainard, I remember, London, Notting Hill Editions 2012, p. 39]
Mi ricordo la prima volta che mi sono visto in uno specchio a figura intera con dei Bermuda. Non me li sono più messi.
[Joe Brainard, I remember, London, Notting Hill Editions 2012, p. 39]
È appena uscita, per Bollati Boringhieri, la ristampa di uno stranissimo libro dello scrittore francese Georges Perec. Si intitola Mi ricordo, è uscito, in origine, nel 1978 ed è composto da 480 frasi che cominciano tutte con «Mi ricordo». Per esempio: «Mi ricordo: “Grégoire e Amédée presentano Grégoire e Amédée in Grégoire e Amédeé”»; «Mi ricordo che Alain Delon faceva il commesso salumaio (o il garzone di macellaio?) a Montrouge»; «Mi ricordo che Jean Gabin, prima della guerra, doveva, per contratto, morire alla fine di ogni film»; «Mi ricordo che Kruscev ha sbattuto una scarpa sulla tribuna dell’O.N.U.»; «Mi ricordo che la mia prima bicicletta aveva le gomme piene»; «Mi ricordo che Fidel Castro era avvocato»; «Mi ricordo la sorpresa provata scoprendo che “cow-boy” vuol dire “vaccaro”»; «Mi ricordo che a Stendhal piacevano gli spinaci»; «Mi ricordo che una delle prime decisioni prese da de Gaulle, una volta giunto al potere, fu di eliminare la cintura dalle uniformi»; «Mi ricordo la fatica per capire che cosa volesse dire l’espressione “senza soluzione di continuità”».
Alla fine del libro ci sono alcune pagine bianche che, su richiesta dell’autore, l’editore ha lasciato per il lettore che volesse annotare i «Mi ricordo» suscitati dalla lettura dal libro di Perec. Continua a leggere »
Mi ricordo che un giorno d’estate che c’era molto caldo ho messo dei cubetti di ghiaccio nel mio acquario e tutti i pesci sono morti.
[Joe Brainard, I remember, London, Notting Hill edition 2012]