lunedì 23 Gennaio 2017
Un cane stava attraversando un fiume su una passerella, portando fra i denti un pezzo di carne. Vide se stesso riflesso nell’acqua e credette che lì sotto ci fosse un altro cane, intento come lui a portare in bocca un pezzo di carne. Così lasciò andare il suo pezzo e si lanciò di sotto per strappare quello dell’altro cane. Di quella carne, però, non c’era neppure l’ombra, e la sua venne portata via dalle acque.
E il cane restò a bocca asciutta.
[Lev Tolstoj, I quattro libri di lettura, traduzione di Agostino Villa, Milano, Isbn 2013, p. 64]
sabato 21 Giugno 2014
Un asino aveva indossato la pelle di un leone, e tutti credevano che fosse un leone per davvero. Al suo cospetto, uomini e bestie scappavano via. Si sollevò il vento, la pelle volò via, e l’asino fu smascherato. La gente accorse e lo riempì di legnate.
[Lev Tolstoj, I quattro libri di lettura, traduzione di Agostino Villa, Milano, Isbn 2013, p. 58]
lunedì 24 Marzo 2014
Un vecchio era andato a tagliare la legna, e la stava portando verso casa. La strada era lunga. A un ceto punto, il vecchio si sentì sfinito, depose a terra la sua fascina e disse: «Ah, se venisse la morte!».
La morte arrivò, e gli disse: «Eccomi qua, cosa ti occorre?».
Il vecchio si spaventò, e rispose: «Voglio che mi aiuti a rimettermi questa legna sulle spalle».
[Lev Tolstoj, I quattro libri di lettura, traduzione di Agostino Villa, Milano, Isbn 2013, p. 127]
domenica 16 Febbraio 2014
A un contadino venne voglia di mangiare. Comprò un panino e lo ingoiò tutto d’un fiato, ma aveva ancora fame. Così comprò un altro panino e mangiò anche quello, ma continuava ad avere fame. Alla fine, comprò qualche ciambella, e quando ne ebbe mangiata una si sentì sazio. A quel punto, si batté sulla fronte e disse: «Che stupido che sono stato! Perché ho mangiato inutilmente tanti panini? Per essere sazio, mi sarebbe bastato mangiare fin dall’inizio una sola di queste ciambelle!».
[Lev Tolstoj, I quattro libri di lettura, traduzione di Agostino Villa, Milano, Isbn 2013, p. 74]
lunedì 20 Gennaio 2014
Una chioccia aveva fatto uscire dall’uovo i suoi pulcini, e non sapeva come proteggerli dai pericoli della vita. Perciò disse loro: «Ritornate dentro i vostri gusci: quando sarete lì, mi accovaccerò sopra di voi, come quando vi covavo, e vi proteggerò da ogni pericolo».
I pulcini obbedirono alla chioccia, e fecero per rientrare nei loro gusci, ma non ci riuscirono in nessun modo, e non fecero altro che sgualcirsi le ali. Allora uno dei pulcini disse alla madre: «Se dobbiamo rimanere sempre dentro il guscio, allora era meglio se non ci covavi!».
[Lev Tolstoj, I quattro libri di lettura, traduzione di Agostino Villa, Milano, Isbn 2013, p. 228]
martedì 26 Novembre 2013
Una puzzola si intrufolò nella bottega di uno stagnino, e si mise a leccare una lima. Dalla lingua cominciò a uscirle del sangue, ma la puzzola si rallegrò, credendo che fosse il ferro a sanguinare: così continuò a leccare, e si rovinò tutta la lingua.
[Lev Tolstoj, I quattro libri di lettura, traduzione di Agostino Villa, Milano, Isbn 2013, p. 13]