sabato 18 Novembre 2017
Siccome sto facendo un corso su Dostoveskij, mi piacerebbe parlare, in questa rassegna di personaggi letterari, di uno dei personaggi dei Demòni, grande libro di Dostoevskij, e se non l’ho ancora fatto è perché mi sembra difficilissimo, parlare di Dostoevskij.
Qualche anno fa, una mia amica mi ha segnalato che l’allora presidente del consiglio, Matteo Renzi, aveva detto «Il cuore continua a battere forte, a domandarsi come questa bellezza di cui noi parliamo può salvare il mondo, avrebbe detto il poeta, un grande poeta come Dostoevskij».
Io avevo pensato che era bello, che un politico parlasse di Dostoevskij, non avevo capito come mai dicesse che era un poeta, visto che Dostoevskij di poesie non ne scriveva tante.
E, mi ricordo, avevo pensato che, per esempio, se il presidente del senato, Pietro Grasso, avesse detto, «Tutte le famiglie felici sono uguali, come ha detto quel grande aforista, Lev Tolstoj», ecco, io, a sentire una cosa del genere, da una parte sarei stato contento, Lev Tolstoj al senato della repubblica, “Di questo bisogna parlare”, avrei pensato, solo che subito dopo credo che avrei pensato che magari era meglio parlarne in un altro modo-
E quando si parla di Dostoevskij (anche di Tolstoj, ma di Dostoevskij di più, mi sembra) vien poi sempre il dubbio che se ne potesse parlare in un’altra maniera.
Dostoevskij era uno, mi han detto, che quando era piccolo prima di andare a dormire lasciava un biglietto sul comodino che c’era scritto così: «Può darsi che oggi cada in letargo. Non seppellitemi prima di molti giorni”.
È difficile. Ma proviamo. Continua a leggere »
martedì 14 Novembre 2017

Questa vita reale ha in sé qualcosa di assai caratteristico.
[Fëdor Dostoevskij, I demoni, traduzione di Rinaldo Küfferle, Milano, Mondadori 2016, p. 246]
venerdì 3 Novembre 2017
E un dolore vero, indubbio, è capace di rendere talvolta posato e forte, sia pure per poco tempo, anche un uomo fenomenalmente leggero: non solo, ma per un dolore vero, sincero, anche gli imbecilli son diventati qualche volta intelligenti, pure, ben inteso, per qualche tempo; il dolore ha una tale potenza. E se è così, che cosa mai poteva succedere con un uomo come Stepan Trofimovič? Un rivolgimento completo. Pure naturalmente per qualche tempo.
[Fëdor Dostoevskij, I demoni, traduzione di Rinaldo Küfferle, Milano, Mondadori 2016, p. 246]
giovedì 2 Novembre 2017
C’è della gente a cui la biancheria pulita non si addice affatto.
[Fëdor Dostoevskij, I demoni, traduzione di Rinaldo Küfferle, Milano, Mondadori 2016, p. 207]
venerdì 27 Ottobre 2017
Mon cher, je suis un uomo che si è lasciato andare.
[Fëdor Dostoevskij, I demoni, traduzione di Rinaldo Küfferle, Milano, Mondadori 2016, p. 76]
giovedì 26 Ottobre 2017
Egli stesso aveva creduto sinceramente, per tutta la sua vita, che in certe sfere lo temessero continuamente, che i suoi passi fossero incessantemente noti e contati, e che ciascuno dei tre governatori succedutisi da noi negli ultimi vent’anni, arrivando per assumere il governo della provincia, venissero già con idee di prevenzione verso di lui, cioè con un particolare concetto misto di preoccupazione, ispiratogli dall’alto, prima di ogni altra cosa, all’atto della consegna della provincia. Se qualcuno avesse voluto persuadere l’integerrimo Stepan Trofimovič, con prove inconfutabili, che non aveva nulla da temere, egli se ne sarebbe certamente offeso. Ed era tuttavia un uomo intelligentissimo e dotato di molto ingegno, un uomo, per così dire, anche di scienza, benché nella scienza… sì, insomma, nella scienza egli non avesse fatto molto, anzi, a quanto pare, non avesse fatto nulla. Ma con gli uomini di scienza da noi in Russia questo avviene di continuo.
[Fëdor Dostoevskij, I demoni, traduzione di Rinaldo Küfferle, Milano, Mondadori 2016, p. 7]