A venir vecchi sono buoni tutti
L’età non è un argomento di straordinario interesse. A venir vecchi sono buoni tutti; non devi far altro che vivere a lungo. Per me è sempre uno spasso quando i giornali pubblicano la foto di un tizio che dài e dài è arrivato a cent’anni. Di solito è un individuo parecchio sconocchiato, che sembra regolarmente più vicino ai duecento che ai cento. E non basta che il giornale se ne esca con l’immagine di questo tremulo guscio vuoto: il vecchio oracolo ci propina il segreto della sua longevità: «Ho campato più di tutti i miei amici» gracchia «perché non ho mai usato un materasso. Ho sempre dormito per terra. Ogni mattina a colazione mangio fegato di tacchino crudo, e bevo trentadue bicchieri d’acqua al giorno».
Bell’affare. Trentadue bicchieri d’acqua al giorno. Se in America l’acqua scarseggia, i responsabili sono questi qui. Abbiamo profuso palate di quattrini nell’arido West per convertire l’acqua di mare in un liquido potabile senza danno, e il vecchio balordo, invece di bersi i suoi otto bicchieri quotidiani come tutti noialtri, ne ingurgita trentadue. Quanta ne basta per tenere a galla indefinitamente quattro persone normali.
[Groucho Marx, Groucho e io, traduzione di Franco Salvatorelli, Milano, Adelphi 2003 (2), pp. 11,12]