lunedì 19 Dicembre 2022

Diceva che il centro grandi ustionati ha una sua particolare bellezza. Sembra il castello della Bella Addormentata nel bosco, con tutti quei veli bianchi, la garza, il silenzio.
[Emmanuel Carrère, L’avversario, trad. Eliana Vicari Fabris, Torino, Einaudi 2000, p. 19]
mercoledì 28 Settembre 2022

Domani vado a Torino a parlare delle due volte che sono morto. Della prima volta che sono morto ho parlato in un romanzo che si chiama Grandi ustionati, che è diventato poi un audiolibro, registrato dal vivo a Milano. All’epoca un giornalista del Corriere mi ha fatto un’intervista che poi non è stata pubblicata, forse perché davo delle risposte eccessivamente simpatiche. L’intervista comincia così:
Innanzitutto sull’evento. Non si sente un po’ come una rockstar a registrare un audiolibro dal vivo, con il pubblico in sala?
No, non mi sento come una rockstar.
[il resto è qui: clic]
domenica 5 Aprile 2020

Lettura di una pagina di Grandi ustionati (uscito nel 2001) in una chiesa sconsacrata (credo) al festival della letteratura di viaggio di Mandas nel 2007, se non ricordo male. Regia di Simone Cireddu: clic

mercoledì 17 Luglio 2019

[Anche quest’anno siamo andati a vedere questo]
Quando son stato in ospedale, nel 1999, che mi ero ustionato, tra gli altri che mi eran venuti a trovare, nel ’99, c’era anche un mio amico che si chiama Marco, e io, mi ricordo, gli avevo detto che, in ospedale, la gente mi sembrava stranissima e che succedessero delle cose stranissime, in ospedale, e lui mi aveva detto «Sì, però anche fuori».
«Fuori?», gli avevo chiesto io.
«Eh, – mi aveva detto lui, – a Mosca».
«A Mosca?», gli avevo chiesto io.
«Eh, – mi aveva detto lui, – io adesso son stato a Mosca, e a Mosca, – aveva detto, – c’è un architetto che ha fatto una statua per i 500 anni della scoperta dell’America, una statua di Cristoforo Colombo, sai come l’ha fatta? Alta, voglio dire. Cento metri. Forse anche centodieci non esagero mica. Quella statua lì l’ha presentata agli Stati Uniti, gli Stati Uniti gliel’han rifiutata. Eh, ha detto Cereteli, si chiama Cereteli, questo architetto, e adesso cosa faccio? si è chiesto. Aspetta che la presento alla Repubblica Dominicana. L’ha presentata alla Repubblica Dominicana, la Repubblica Dominicana l’han rifiutata. Eh, ha detto Cereteli, e adesso? Presentiamola a Cuba. L’ha presentata a Cuba, Cuba gliel’han rifiutata. Eh, ha detto Cereteli, e adesso? Io quasi quasi la presento alla Guinea Bissau. L’ha presentata in Guinea Bissau, Cosa c’entriamo noi con la scoperta dell’America? gli han detto la Guinea Bissau. Ah, gli ha detto Cereteli, pensavo. Ha fatto il giro di altri tre o quattro paesi sudamericani, – mi ha detto Marco, – Argentina Brasile Cile Costa d’Avorio, Cosa c’entriamo noi della Costa d’Avorio? gli han detto a Cereteli in Costa d’Avorio. E, va be’, gli ha detto Cereteli, quante storie. Anche in Guinea Bissau, le stesse difficoltà. È sempre cultura, gli ha detto. Rifiutata anche in Costa d’Avorio. È andato dal sindaco di Mosca, Cereteli, Lužkov, si chiama, – mi ha detto Marco, – Compagno Lužkov, gli ha detto Cereteli, in memoria dei vecchi tempi aiutami a risolvere questo grave problema che solo di materiale ciò settanta tonnellate di roba che non le vuole nessuno. Compagno Cereteli, dov’è il problema? gli ha detto Lužkov a Cereteli, fammi vedere un po’ questa statua, gli ha detto. Sono andati, hanno visto. Sì sì sì sì, bene bene bene, ha detto Lužkov, te la prendiamo noi. Solo, devi fare una piccola modifica. Che modifica? dice Cereteli. Tagli la testa, ci metti la testa di Pietro il grande. Così adesso a Mosca, in centro, su un isolotto artificiale della Moscova c’è un Pietro il grande al timone di una caravella che domina tutta la città tutto illuminato di notte, – mi aveva detto Marco – . Non c’è mica tanto da stare allegri, – mi aveva detto, – anche fuori».
Ecco, io, poi nel 2017, ho visto dal vivo i 98 metri di Cristoforo Colombo con la testa di Pietro il grande su un isolotto artificiale della Moscova e ho saputo che però ai moscoviti questa statua non piace molto, l’hanno offerta a San Pietroburgo, che l’ha rifiutata, e l’han poi offerta ad Archangel’sk che hanno detto che adesso ci pensano gli fanno sapere.

domenica 16 Dicembre 2018
Sto andando a Genova, per Quelli che il calcio, a vedere Sampdoria Parma, e mi hanno detto che c’è Dario Vergassola, con me, e Dario Vergassola io l’ho conosciuto 17 anni fa, circa, quando mi ha invitato a una trasmissione radiofonica che si chiamava Radiofaro che facevano a Imperia che mi avevan chiesto di scrivere un pezzo che durasse tre minuti e parlasse del mare, e io avevo scritto, e poi letto per radio, il pezzo seguente (che poi è finito dentro un romanzo che si chiama Grandi ustionati):
Dal momento che ho scritto dei libri, ogni tanto mi chiedono di scriver qualcosa su qualche argomento specifico, non so, per esempio parlare per radio per tre minuti del tema Il mare. Come se io avevo qualcosa da dire, del mare.
Al mare, io sono vent’anni che non ci vado, al mare. Che pensarci da quando ho potuto decidere io, io ho sempre deciso di non andare, al mare. A dire il vero ci sono andato quattro anni fa una settimana a Pescara, al mare, ma lì non avevo deciso io aveva deciso la mia morosa di allora quello non vale.
Non era proprio a Pescara, se può interessare, era un paesino prima, di arrivare a Pescara, quello dove facevano nel palazzetto il festival estivo di Erotika chissà se lo fanno ancora. Che noi con la mia morosa ci passavamo davanti tutte le volte che tornavamo dal mare. Stanchi arrossati arrabbiati dopo due mesi ci siamo lasciati.
Quello è l’ultimo ricordo che ho, del mare, e a parte quello, del mare, solo ricordi d’infanzia, del mare.
Solo, i ricordi d’infanzia io non li sopporto, i ricordi d’infanzia. Io prima di leggere Proust i ricordi d’infanzia già mi piacevano poco, dopo poi ho letto Proust non ne parliamo. E dopo Proust ho letto anche tutti gli altri scrittori con la proustite che adesso c’è pieno.
Comunque una cosa la dico, dell’infanzia, se no veramente non ho niente da dire, del mare. Al mare, io quando da piccolo andavo al mare che mi costringevano io pativo un caldo io ero contento quando pioveva, al mare. Che tornavo dalle mie ferie al mare Com’è andata? mi chiedevano, Bene, gli dicevo, è piovuto tutto il tempo.
Comunque di mare, se può interessare, io non so cosa dire, di mare. Io sono qui che la tiro alla lunga tre minuti, devo tirare, non siam neanche a due, andiamo bene. Andiam proprio bene, andiamo.
Non so, proviam Monterosso.
Monterosso, ci son stato un anno che ero già adolescente trovare mio zio che lui là ha una casa. Le cinque terre. Le cinque terre si possono visitare anche in battello ce le invidiano tutti. Ci andava anche il poeta anglossassone Byron a nuotare, mi ha detto mio zio che fa il ferroviere.
Monterosso, se può interessare, Monterosso c’è una bella stazione, sul primo binario i tavolini del bar, con mio zio andavam delle volte in stazione a giocare a briscola coi suoi colleghi parlar dei ritardi dei treni, se può interessare.
Questo per quel che riguarda il mare. Che delle volte vicino ci si trova anche la montagna. In quei casi nel lessico degli indigeni è molto frequente la parola strapiombo. Parola che da noi viceversa in Emilia Romagna è poco comune.

venerdì 24 Luglio 2015
Venerdì 24 luglio,
Cà di Cagnola,
Corte Tagliati,
a Castelnovo Ne’ Monti,
a Reggio Emilia
(o, in caso di maltempo,
all’Auditorium dell Istituto
Merulo di Castelnovo Monti)
Grandi ustionati
con Icarus Ensemble
(Giovanni Mareggini al flauto,
Mirco Ghirardini al clarinetto,
Marco Pedrazzini al pianoforte).
sabato 27 Dicembre 2014

Ma lei, mi hanno chiesto, quando scrive scrive in un modo, ma quando parla li usa, i congiuntivi.
Ogni tanto mi scappano, gli ho detto io.
venerdì 14 Novembre 2014
Venerdì 14 novembre,
alle 21,
al teatro L’attesa,
in piazza IV novembre,
Grandi ustionati
e Icarus
(Giovanni Mareggini, flauto,
Mirco Ghirardini, clarinetto,
Marco Pedrazzini, pianoforte,
per informazioni: Clic).
martedì 11 Novembre 2014

[cliccare sull’immagine per ingrandire]
domenica 12 Ottobre 2014
Domenica 12 ottobre,
alle 17 e 30,
all’Hospice Madonna dell’Uliveto
a Montericco di Albinea (RE),
in Via Oliveto 37,
Grandi ustionati
e Icarus
(Giovanni Mareggini, flauto,
Mirco Ghirardini, clarinetto,
Marco Pedrazzini, pianoforte)