mercoledì 8 Dicembre 2021
e per un cittadino del Liechtenstein quasi tutti gli altri Stati non potevano che essere grandi potenze, inclusa persino la Svizzera
[Friederich Dürrenmatt, Giustizia, traduzione di Giovanna Agabio, Milano, Adelphi 2021, p. 97]
giovedì 20 Agosto 2020
Nel mio lavoro, quando qua e là si formano i primi segni di una storia, o quando in lontananza vedo spuntare da dietro una collina di prosa l’accenno a una storia, gli sparo.
[Thomas Bernhard, Midland a Stilfs, traduzione di Giovanna Agabio, Milano, Adelphi 2020, quarta di copertina]
venerdì 16 Marzo 2018
Dunque l’arte è senza dubbio quella di sopportare l’insopportabile e di non sentire ciò che è orribile come tale, cioè orribile. Definire quest’arte come la più difficile, è ovvio. L’arte di esistere contro i fatti, dice Oehler, è l’arte più difficile. Esistere contro i fatti significa esistere contro ciò che è insopportabile e contro ciò che è orribile, dice Oehler. Se noi non esistiamo costantemente contro, ma solo costantemente con i fatti, dice Oehler, andiamo a fondo in brevissimo tempo. Il fatto è che la nostra esistenza è un’esistenza insopportabile e orribile, se esistiamo con questo fatto, dice Oelher, senza esistere contro questo fatto, andiamo a fondo nel più miserabile e nel più comune dei modi; nulla quindi dovrebbe essere più importante per noi di esistere costantemente, anche se solo nel, tuttavia al contempo contro il fatto di un’esistenza insopportabile e orribile. Il numero di possibilità di esistere nel (e con il) fatto dell’esistenza insopportabile e orribile è uguale a quello di esistere contro l’esistenza insopportabile e orribile, e quindi nel (e con il) e al contempo contro il fatto dell’esistenza insopportabile e orribile.
[Thomas Bernhard, Camminare, traduzione di Giovanna Agabio, Milano, Adelphi 2018, pp. 16-17]