Astuccio

martedì 7 Agosto 2018

Svetlana Evgenevič. Mosca 1994

Racconta il marito, Pëtr Evgenevič: È un semplice astuccio per le matite. Le matite vanno qui, le penne qui e qui, non so, i cartoncini con le figure e le lettere. L’ha fatto mia moglie con una normale macchina da cucire. Ma il materiale è ottimo, molto semplice, si è infilata i ditale e l’ha cucito.

Cartone, Elastico, filo.

[Vladimir Archipov, Design del popolo. 220 invenzioni della Russia post sovietica, traduzione Ada Arduini, Gioia Guerzoni, Milano, Isbn 2007, p. 203]

Contenitore per parti radio

giovedì 18 Maggio 2017

A quarantotto anni ho avuto il mio primo infarto, tre anni dopo il secondo e poi, parecchi anni dopo il terzo. Be’, tre infarti, tutti e tre per colpa del lavoro. Facevo il capo laboratorio e dovevo affrontare situazioni stressanti ogni giorno. Otto anni fa mi hanno ufficialmente dichiarato invalido. Adesso ne ho cinquantanove. Non riceviamo assistenza economica da nessuno, a parte una piccola pensione. Così per vivere devo guadagnare qualcosa. Sono un vecchio radioamatore, qui ho un sacco di roba vecchia, che mi è rimasta da allora. Finirà quasi tutto in discarica perché a nessuno dei miei parenti interessa ereditarla. Quello che è rimasto è diviso in parti. Questo contenitore ce l’ho da una vita. Le parti piccole vanno qui e le altre qui, ogni cosa va infilata nel suo scomparto. I transistor, i resistori, i condensatori, i diodi, tutti quegli affarini piccoli. Soprattutto perché se c’è qualcosa che non va non ci vuole molto per sostituirlo. Ci appiccichi sopra una scatoletta nuova e non ti costa niente. Quando si consuma ne fai uno nuovo. Basta un po’ di colla normale e ce l’attacchi. Ma la cosa più importante è che è economico.

Scatolette di fiammiferi, colla.

[Konstantin Kiseljov, in Vladimir Archipov, Design del popolo. 220 invenzioni della Russia post sovietica, traduzione Ada Arduini, Gioia Guerzoni, Milano, Isbn 2007, p. 233]

Locomotiva giocattolo

martedì 16 Maggio 2017

Ho fatto questo giocattolo quando Mitka era piccolo, avrà avuto sei o sette anni. Aveva la polmonite, stava molto male e io volevo fare qualcosa per distrarlo, perché si divertisse un po’. Ero a casa con lui e lo aiutavo a disegnare automobili e navi, poi mi è venuto in mente che, quando facevo il militare in Germania, su una rivista tedesca avevo visto una piccola locomotiva fatta con lattine e coperchi vari. A casa avevamo un sacco di quella roba, così l’ho ammucchiata tutta davanti a Mitka e abbiamo incominciato a costruire la locomotiva. Sono andato molto lentamente, apposta, e l’abbiamo finita nel giro di una settimana.

Lattina di birra, barattolo di tè, sottobicchiere, contenitori per rullini, tappi di bottiglie, legno, righello, cannucce.

[Aleksandr Čebotarjov, in Vladimir Archipov, Design del popolo. 220 invenzioni della Russia post sovietica, traduzione Ada Arduini, Gioia Guerzoni, Milano, Isbn 2007, p. 233]