giovedì 16 Gennaio 2020
Uno si era fatto lanciare nello spazio ed era tornato. Siccome era stato il primo essere umano ad andare lassù, aveva parecchio da raccontare. A un certo punto aveva detto: “Non ho visto nessun Dio”. Poco dopo aveva iniziato a ricevere centinaia di lettere di ex credenti che si erano convertiti all’ateismo dopo averlo ascoltato.
[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione, questo matto è di Lisa Vozza]
domenica 26 Febbraio 2012
Domenica, 26 febbraio,
a MIlano,
al Teatro Franco Parenti,
alle 18 e 30,
dopo lo spettacolo Diario di un pazzo,
di Nikolaj Gogol’,
L’attualità di Gogol’, il lavoro tra follia e identità,
con Giampiero Piretto,
Paolo Nori
e Salvatore Veca
domenica 14 Marzo 2010
Una volta, su un treno interregionale, stavo tornando al mio posto dopo essere andato in bagno, ho sentito un signore che raccontava di essere stato a Mosca, e di aver visto la metropolitana di Mosca e di averla trovata meravigliosa. «Sì ma, – aveva aggiunto poi quel signore – l’ha fatta lo zar, eh?». Mi era venuto l’impulso di fermarmi e di dirgli: «No, guardi; quella metropolitana lì che le è piaciuta tanto, l’ha fatta Stalin, se poprio vuole saperlo». Ma poi avevo pensato che non voleva saperlo, e ero tornato al mio posto. Ecco, chi pensa che l’Unione Sovietica fosse un posto triste e sottomesso in tutto e per tutto a un brutale tiranno e che le sole cose belle che vi si trovano oggi si debbano agli zar’, o ai recenti governi post-sovietici, chi coltiva certezze di questo genere, e ci tiene, e non ha nessuna intenzione di metterle in discussione, credo farebbe bene a non leggere il libro di Gian Piero Piretto Gli occhi di Stalin, appena uscito per Raffaello Cortina editore. Non che Piretto sia un veterostalinista, tutt’altro; ma chi legge il suo libro, credo, non potrà fare a meno di concepire una grande curiosità per quell’epoca così singolare, la metà degli anni trenta, in un posto così singolare, l’Unione Sovietica: un periodo e un luogo nei quali si è realizzato «il difficile caso della coesistenza di entusiasmo e paura». Continua a leggere »