Lo sapevo

mercoledì 19 Febbraio 2025

Una volta ho fatto un’intervista per un settimanale, a un certo punto l’intervistatrice ha fatto un bel respiro, dopo poi mi ha fatto una domanda che si sentiva, da quel respiro che aveva fatto, che quella era la domanda chiave di tutta l’intervista. La domanda su cui si fondava tutta la nostra chiacchierata di un’ora e mezzo. La pietra angolare della nostra simpatica conversazione.

Che ha respirato, la giornalista, poi mi ha chiesto Ma lei… lei cosa sente quando scrive? La radio, gli ho detto. Ma no, mi ha detto lei. Dentro, mi ha detto. Ecco, ho pensato, lo sapevo che non ero capace.

Cosa mi è saltato in mente a me di mettermi a scrivere, ho pensato io l’altro giorno intanto che scendevo dall’autobus mi dirigevo verso i sotterranei della Gazzetta di Parma con in testa una gran confusione.

[Oggi finisco di registrare l’audiolibro di Si chiama Francesca, questo romanzo]

La solita cosa

martedì 11 Febbraio 2025

sd

Per radio hanno detto la solita cosa che la dicono sempre che Roma al contrario significa Amor. Quello che non han detto che A mor, in dialetto parmigiano vuol dire Io muoio.

[Sto andando a Milano a registrare un audiolibro, il libro esce il 25 febbraio, se non mi sbaglio]

Via che andiamo

mercoledì 6 Marzo 2024


Via che andiamo, con la mia macchinina, un due tre, un due tre, un due tre.

[Dev’essere uscito l’audiolibro di Diavoli]

La domenica

lunedì 12 Febbraio 2024

Che io, meglio se concentro tutti i miei impegni lavorativi un solo giorno la settimana, la domenica, quando le forze del bene sono stanche dopo lo sforzo della creazione e il settimo giorno si riposarono. Io invece vengo da sei giorni che non ho fatto un cazzo, sono fresco come una rosa.

[Oggi vado a Milano a registrare l’audiolibro di Diavoli e, stasera, a presentare Grandi ustionati alla libreria Verso]  

Audiolibro

venerdì 9 Febbraio 2024

L’audiolibro di Grandi ustionati che ho registrato al Frigostudio è uscito su tutte le piattaforme tranne che su audible, dove c’è stato un problema tecnico ma adesso lo risolvono, mi han detto.

Che litigata

martedì 16 Gennaio 2024

Avevano ragione loro. Aveva ragione anche quello là, nel novantadue. Che nel novantadue c’era uno che mi diceva Sei un imbroglione. No, gli dicevo io. Sì, mi diceva lui. Che litigata, quella volta lì.
Be’, aveva ragione lui. Sono un imbroglione.

[Mi hanno chiesto oggi di fare anche l’audiolibro di Diavoli, e io gli ho detto di sì]

Inascoltabile

giovedì 14 Dicembre 2023

È uscito l’audiolibro di Bassotuba non c’è (inascoltabile).

Si legge uguale

venerdì 24 Novembre 2023

Questa è una conversazione da bar, in un bar che hanno aperto qui a Parma, d’estate, dentro un convento nel centro della città. A quel bar lì ci va della gente che pensa di essere molto alla moda, à la page. Allora fanno tutte queste domande: Tu cosa scrivi, di cosa ti occupi.
Molte volte dicono: Interessante. Molte volte dicono: Pasolini. Molte volte dicono: Wim Wenders. Ti piace Pasolini?, chiedono. Ti piace Wim Wenders?.
Alla domanda su Pasolini non dico niente: faccio partire la testa verso destra, poi le faccio fare una curva stretta ma morbida, com’è disegnata e la porto a sinistra, la fermo in salita. Alla domanda su Wenders dico di sì, che mi piace. Quando mi chiedono i film gli dico di no, che non li conosco.
Allora come fai a dire che ti piace Wim Wenders?
Wim Wenders, gli dico, mi piace il suo nome. Che lui ha un nome di battesimo che se lo ribalti di centottanta gradi, si legge uguale.

[Oggi finiamo di registrare l’audiolibro di Bassotuba non c’è]

Stamattina

giovedì 26 Ottobre 2023

Io sono quello che non ce la faccio.

[E mi hanno detto, stamattina, che, con Frigo Studio, presto facciamo anche l’audiolibro di Bassotuba non c’è]

Le cose non sono le cose

mercoledì 25 Ottobre 2023

Te lo puoi portare a casa questo lavoro, mi ha detto il geometra, io ho preso e me lo sono portato e mi hanno dato venti giorni per tradurre duecento pagine.
Ogni giorno mi alzavo e dicevo: Domani. E ogni giorno facevo il calcolo di quante pagine al giorno avrei dovuto tradurre: dieci, diciassette, venti, ventinove. Mi sono ridotto agli ultimi quattro giorni, cinquanta pagine al giorno, stacco il telefono, mi incollo al computer con lo stereo in random su quattro cd, cinque pagine senza tirare il fiato, un’ora e mezza di corsa e negli intervalli di dieci minuti mi stendo sul letto e mi dico Non ce la faccio, non ce la faccio, non ce la faccio.
Mi alzo, faccio un caffè e mi rimetto a tradurre questi brevetti per la cernita delle patate. Che crescendo, se cre- scono in fretta, crescono con dei vuoti interni che si chia- mano cuori cavi, e ci sono delle macchine per scoprire i cuori cavi con esame non intrusivo.
Con la mia gatta Paolo in calore che mi piscia da tutte le parti e miagola. Miao miao miao. Miao miao miao. Miao miao miao. Che due maroni.

[Ieri, al Frigo studio di Milano, ho cominciato a registrare l’audiolibro di Le cose non sono le cose, che esce il 14 novembre, il libro, e anche l’audiolibro, credo]