La differenza
“La differenza tra la finzione e la realtà è che la finzione deve essere credibile,” dice Mark Twain.
[Frédéric Beigbeder, Una vita senza fine, traduzione di Silvia Ballestra, Milano, Bompiani 2019, p. 9]
“La differenza tra la finzione e la realtà è che la finzione deve essere credibile,” dice Mark Twain.
[Frédéric Beigbeder, Una vita senza fine, traduzione di Silvia Ballestra, Milano, Bompiani 2019, p. 9]
Non mi piace parlare bene di me, preferisco parlare male degli altri.
(Fréderic Beigbeder, viene da qui: clic)
Frédéric Beigbeder è uno scrittore francese che qualche anno fa ha pubblicato un romanzo, che in Italia è stato poi tradotto da Feltrinelli, nel 2001, il protagonista del quale era un pubblicitario che disprezzava il proprio mestiere. Il romanzo cominciava così: «Sono un pubblicitario: ebbene sì, io inquino l’universo. Io sono quello che vi vende tutta quella merda». Nella nota biografica si leggeva che Beigbeder prima della pubblicazione del romanzo «lavorava per l’agenzia pubblicitaria Young & Rubicam, poi è stato licenziato». Il libro in francese si intitolava 99 francs e Beigbeder ridicolizzava la mania di metter prezzi che finiscono con 99, e il romanzo costava 99 franchi. C’è da dire che, nella traduzione italiana, non si era mantenuto il titolo originale, il libro era intitolato 26.900 lire, che erano poi diventate, con il passaggio all’euro, 13 euro e 89 centesimi. Gli altri due romanzi di Beigbeder tradotti in italiano negli anni scorsi sono L’amore dura tre anni (Feltrinelli 2003) e Windows on the World (Bompiani 2004) e sono tutte e due delle autofiction, dei romanzi pseudoautobiografici, mi viene da dire, cioè romanzi in cui autore e protagonista si confondo. Anche nel libro appena uscito per Mondadori (traduzione di Giovannni Pacchiano), Un amore di Salinger (titolo originale Oona & Salinger), Beigbeder compare come personaggio, ma i protagonisti della vicenda sono Jerome David Salinger, l’autore del Giovane Holden, e una sua fidanzata, Oona O’Neill, figlia del premio Nobel per la letteratura Eugene O’Neill che dopo essere stata, per qualche mese, la giovanissima fidanzata di Salinger è stata la giovanissima moglie di Charlie Chaplin, con il quale è andata poi a stare in Svizzera e dal quale ha avuto poi otto figli. Continua a leggere »
Sono un coglione, ma non voglio che qualcuno lo venga a sapere.
[Da una lettera di Salinger a Ernest Hemingway citata in Frédéric Beigbeder, Un amore di Salinger, traduzione di Giovanni Pacchiano, Milano, Mondadori 2016, p. 201]
“Aveva un solo difetto, era perfetta. A parte questo, era perfetta”, scriverà anni dopo Truman Capote a proposito di Oona O’Neill, sua vecchia amica
[Frédéric Beigbeder, Un amore di Salinger, traduzione di Giovanni Pacchiano, Milano, Mondadori 2016, p. 85]
A New York, nel 1940, tutti fumavano dovunque, nei bar, nei ristoranti, nei taxi, nei treni, e soprattutto allo Stork Club. Chi usciva dal locale aveva sempre gli occhi che bruciavano e i capelli puzzolenti di sigaretta. La gente si guastava la salute più di oggi, perché nessuno le rimproverava di aumentare il deficit della previdenza sociale, visto che non era ancora stata inventata.
[Frédéric Beigbeder, Un amore di Salinger, traduzione di Giovanni Pacchiano, Milano, Mondadori 2016, p. 29]