Le ombre
Al tramonto, su un tetto di Mosca, si erano incontrati Woland, il demonio, e Levi Matteo, l’apostolo. “Perché non mi hai dato il buon giorno?” aveva chiesto Woland. “Perché non voglio che il tuo giorno sia buono”, aveva risposto Matteo. “Eppure ti toccherà rassegnarti”, aveva ribattuto Woland sorridendo, “hai pronunciato le tue parole come se non conoscessi le ombre, e neppure il male. Ma che mai farebbe il tuo bene se non esistesse il male, e come apparirebbe la terra se vi scomparissero le ombre? Oggetti e uomini proiettano ombra. Guarda l’ombra della mia spada. E ci sono le ombre degli alberi e degli esseri vivi. Non vorrai scorticare tutto il globo terrestre, togliendogli tutti gli alberi, tutti gli esseri vivi per la tua fantasia di godere della nuda luce? Tu sei stupido.”
[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, ne abbiamo parlato oggi con Francesco Cataluccio a Milano]