Ancora

martedì 14 Marzo 2017

Flannery O' Connor, Nel territorio del diavolo

Gli altri non fanno che chiedere: “Qual è il tema del suo racconto?”, aspettandosi poi una dichiarazione del tipo: “Il tema del mio racconto è la pressione economica della macchina sul ceto medio, o assurdità del genere. E quando ottengono questo tipo di risposta, se ne vanno via contenti, senza più sentire il bisogno di leggere il racconto.
Alcuni credono che una volta compiuta l’immersione nella storia si risalga al significato, ma per lo scrittore di narrativa l’intera storia è il significato, in quanto esperienza e non astrazione.

[Flannery O’ Connor, Nel territorio del diavolo. Sul mistero di scrivere, edizione italiana a cura di Ottavio Fatica, Roma, minimum fax 2002, p. 123]

Se frequentate una scuola

mercoledì 12 Marzo 2014

Flannery O' Connor, Nel territorio del diavolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ne deriva che non esiste una tecnica da scoprire e applicare che renda possibile scrivere. Se frequentate una scuola dove si tengono corsi di scrittura, dovrebbero insegnarvi non a scrivere, ma piuttosto i limiti e le potenzialità delle parole, e il rispetto loro dovuto. Una cosa che accompagna sempre lo scrittore – non importa da quanto scriva o quanto sia bravo – è il continuo apprendistato della scrittura. Non appena lo scrittore “impara a scrivere”, non appena sa cosa troverà, e scopre un modo per dire quanto ha sempre saputo, o, peggio ancora, un modo per non dire nulla, è finito. Se uno scrittore vale qualcosa, ciò che crea avrà la propria fonte in un reame assai più vasto di quello che la sua mente cosciente può abbracciare, e sarà sempre una sorpresa maggiore per lui di quanto possa mai esserlo per il suo lettore.
Non so cosa sia peggio: avere un cattivo insegnante o non averne affatto.

[Flannery O’ Connor, Nel territorio del diavolo. Sul mistero di scrivere, edizione italiana a cura di Ottavio Fatica, Roma, minimum fax 2002, p. 57]

La governante

lunedì 10 Marzo 2014

Flannery O' Connor, Nel territorio del diavolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Personalmente affronto i problemi letterari proprio come faceva la governante cieca del Dottor Johnson quando versava il tè: metto il dito nella tazza.

 

[Flannery O’ Connor, Nel territorio del diavolo. Sul mistero di scrivere, edizione italiana a cura di Ottavio Fatica, Roma, minimum fax 2002, p. 123]