Succhiare che cosa

domenica 10 Marzo 2013

Forse per tutti c’è un posto dove si compie una cosa che si può forse chiamare educazione sentimentale; forse per tutti c’è una città che, per un fortunoso incrocio di spazio e di tempo, diventa il posto dove uno comincia a respirare coi propri polmoni e, se è così, per me, quel posto è stato Mosca, e il tempo è stato il 1991, quando ci sono andato per la prima volta, a ventotto anni. E il primo odore a cui penso, se penso a un odore, che è una cosa che comprende anche, nella mia testa, quella lieve scossa che ti dà l’aria che ti vien su per il naso e ti solleva da terra, che hai la sensazione che ti tenga in piedi, il primo odore a cui penso è l’odore della Russia, che poi son tanti odori, e i primi due che mi vengono in mente sono l’odore della metropolitana di Mosca, che i primi giorni, quella prima volta, mi sembrava un po’ disgustoso, un misto di vuoto, di aria viziata e di urina, e che adesso, in questo momento, per esempio, sarei contentissimo di risentirlo, e l’altro è l’odore che mi è sembrato di sentire sulla Malaja Bronnaja, che è una piccola strada del centro di Mosca dove comincia il romanzo Il maestro e Margherita, di Michail Bulgakov, che è un romanzo nella prima pagina del quale si sparge nell’aria «odore di parrucchiera» e io, la prima volta che ci son stato, ho sentito odore di parrucchiera, un’allucinazione olfattiva, probabilmente, o il compimento della mia educazione sentimentale, e mi commuovo ancora oggi a pensarci. Continua a leggere »