Un bacio
Conservato nella cattedrale di Oviedo, l’omonimo sudario è una tela di lino insanguinata che misura ottantatré centimetri per cinquantatré, lacerata dalla bomba che tentò di distruggerla nel 1934. I suoi fili hanno la stessa composizione di quelli della Sacra Sindone, e lo spessore delle fibre è identico, così come la torsione a Z del filato. Il sangue è dello stesso gruppo sanguigno AB. Secondo la tradizione, questo grande fazzoletto sarebbe stato applicato sul viso di Cristo, alla deposizione della croce.
Alcuni specialisti internazionali hanno studiato l’impronta ematica presente sul Sudario di Oviedo. La principessa Maria Gabriella di Savoia (la cui famiglia è stata in possesso della Sacra Sindone fino al 1983) mi ha confidato che i ricercatori sono stati stupiti di trovare, in mezzo alle macchie di sangue, le tracce di una sostanza totalmente inaspettata su un tale panno funebre: del rossetto.
A giudicare dai suoi componenti, questo prodotto chimico non ha niente a che vedere con i cosmetici del I secolo, ricavati dalle alghe, dalle more schiacciate o da una purea di coccinelle amalgamate con cera d’api. Con ogni probabilità, si tratta del rossetto di Carmen Polo y Martinez-Valdès, la sposa del generale Franco, fervente cristiana. Dalla creazione del rossetto Rouge Baiser negli anni Venti, lei fu la sola persona autorizzata, a parte gli scienziati, a restare da sola con la sacra reliquia.
[Didier van Cauwelaert, Il dizionario delle cose impossibili, traduzione di Valentina Palazzi, Tania Spagnoli e Federico Zaniboni, Firenze, Clichy 2015, pp. 61-62]