martedì 16 Aprile 2019
«Secondo noi e secondo il nostro modo di intendere la politica, per senso di responsabilità [Bernazzoli] NON avrebbe dovuto presentarsi alle elezioni comunali, in quanto ricoprendo già una carica amministrativa pubblica, doveva occuparsi e preoccuparsi di portare a termine il proprio mandato e ripagare in questo modo la fiducia dei cittadini!» (Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, quando il suo rivale alle comunali del 2012, Vincenzo Bernazzoli, pur candidandosi al posto di sindaco, aveva deciso di non dare le dimissioni da presidente della provincia,: clic)
domenica 29 Gennaio 2017
Quest’anno, nel 2017, succederanno un po’ di cose strane, per esempio in novembre, in Russia, saranno passati cento anni dalla rivoluzione d’ottobre, che non è una cosa che succede tutti gli anni, e qualche mese prima, in luglio, se non succede qualcosa di grave alla mia salute, cosa possibile, dal momento che ho cinquantatré anni e che, ogni tanto, qualcosa di grave m’è successo, ma se non mi succede niente di grave nei prossimi sei mesi, io dovrei correre la mia prima maratona, a San Pietroburgo, il 5 luglio del 2017 che è una cosa, dal punto di vista della storia universale, insignificante, dal punto di vista della mia vita personale abbastanza importante, se ce la faccio, e anche se non ce la faccio, che me lo ricorderei comunque, se mi fermassi prima dei 42 chilometri e 195 metri, il 5 luglio del 2017, a San Pietroburgo.
E, dovendo fare una maratona tra pochi mesi, io cerco di allenarmi almeno quattro volte la settimana, e faccio 10 chilometri e 549 metri al giorno, un quarto di una maratona, così ogni settimana corro una maratona, ci metto sette giorni, e nei prossimi sei mesi devo fare in modo di riuscire a fare quello che adesso faccio in una settimana in poco più di quattro ore.
C’è del lavoro, in bottega, come dicono a Parma, e mi piace così, e ieri mattina, avevo quasi finito i miei 10 chilometri e 549 metri, ero contento, io son sempre contento, quando sto per finire di correre e ieri mattina, stavo finendo di correre, mi son ricordato che quest’anno, nel 2017, succederà anche una cosa un po’ più importante della mia maratona e un po’ meno importante della rivoluzione d’ottobre, le elezioni comunali di Parma.
E mi è tornato in mente che qualche giorno fa il sindaco di Parma, un signore che si chiama Federico Pizzarotti, ha comunicato che si ricandiderà per diventare sindaco per altri cinque anni.
Allora io, ieri mattina, siccome stavo finendo di correre e quando sto per finire di correre io son così soddisfatto, del fatto che è ancora mattina e io ho già corso 10 chilometri e 549 metri, e ho l’impressione che il mondo sia un posto sensato, allora ieri, siccome a me Federico Pizzarotti mi ricorda un signore di cui parla Viktor Šklovskij in un libro bellissimo che si chiama Viaggio sentimentale e che parla proprio di quella rivoluzione di cento anni fa (e che verrà ripubblicato da Einaudi nel 2017), un signore di cui Šklovskij dice che «parla con voce da soprano, giudiziosamente, con timbro che persuade. Ha il labbro superiore corto. È insomma un tipo ottuso, tagliato per la politica. Non sa parlare; è capace di vederti con una donna e chiedere se è la tua innamorata, ma senza vivacità, con un che di burocratico, . Non so se ho reso l’idea, altrimenti potete andare a parlarci di persona», scrive Šklovskij (la traduzione è Maria Olsoufieva), e ieri mattina, ero così di buon umore, mi sembrava che il mondo potesse essere un posto come si deve e mi son detto «Ma te, non fai niente per evitare che la tua città natale sia guidata per la seconda volta da un tipo del genere?».
E mi è venuta l’idea di lanciare un appello ai miei concittadini. Solo che io, siccome sono uno che scrive dei libri, e quelli che scrivon dei libri, le cose che dicono, la gente le prende in un modo strano, mi son ricordato di quel che è successo al grande scrittore russo Venedikt Erofeev, che quando è uscita la seconda edizione del suo capolavoro Moskva-Petuški, romanzo del 1969, nell’avviso al lettore di questa seconda edizione ha scritto che, nella prefazione alla prima edizione di Moskva-Petuški, edizione in un unico esemplare, l’autore, cioè lui, aveva avvisato tutte le lettrici giovani che il capitolo Serp i molot-Karačarovo era meglio non leggerlo, perché, dopo la frase «E giù a bere», seguiva una pagina e mezzo di bestemmie schiette, tanto che in quel capitolo non c’era neanche una parola castigata se si eccettua la frase «E giù a bere».
L’unico effetto di questo consiglio, scrive Erofeev, è stato il fatto che tutti, e soprattutto le lettrici giovani, si sono buttati sul capitolo Serp i molot-Karačarovo senza neanche leggere i capitoli precedenti.
Allora io volevo rivolgere un appello ai parmigiani.
Votate, per cortesia Federico Pizzarotti. Date fiducia alla suo nuovo partito politico Effetto Parma. Sentite che bel nome? Effetto Parma. Fatemi un piacere, parmigiani, votate Federico Pizzarotti. Votatelo, per cortesia, e fatelo votare anche ai vostri conoscenti che non sanno per chi votare. Se vi dicono «Non so per chi votare», rispondete loro: «Federico Pizzarotti, Effetto Parma». Votateli e fateli votare. Grazie. Arrivederci.
[Uscito ieri su La verità]
lunedì 23 Maggio 2016
Ho sentito adesso il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, che ha detto:
«Noi dobbiamo fare, come dire, fronte comune, non dobbiamo, a sua volta, dividerci».
Ecco.
E volevo chiedere, a quelli che lo capiscono quando parla, a sua volta di chi? Mi spiegate?
Grazie.
sabato 2 Novembre 2013
Martedì sono stato invitato alla trasmissione televisiva Lineanotte per parlare di un libro che ho scritto dove si parla un po’ di politica e di politici e, in particolare, del politico Federico Pizzarotti, sindaco di Parma. Mi sembrava una cosa facile, si trattava di parlare di un libro che avevo scritto io, e su un argomento, il sindaco di Parma, che io, ormai, eran due anni che me ne occupavo, non c’era bisogno che mi preparassi, anche perché tutti i giorni ce n’era una nuova, anche martedì a Parma c’era stato il consiglio comunale dove, per la prima volta in questa consigliatura, se si dice così, un esponente della maggioranza aveva votato contro una delibera della giunta guidata dal sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e il sindaco di Parma aveva commentato dicendo «È normale che ci sia del dissenso, non siamo mica la corazzata Potëmkin», che io ero lì che mi stavo chiedendo cosa voleva dire quando un gentilissimo giornalista che si chiama Mannoni mi aveva chiesto cosa pensavo del voto sulla decadenza di Berlusconi, se secondo me era più giusto che fosse un voto palese o un voto segreto. Io, in quel momento, ho pensato a come avrebbe reagito un mio amico che si chiama Daniele se gli avessi telefonato e gli avessi detto: «Ciao Daniele, volevo chiederti, cosa pensi del voto sulla decadenza di Berlusconi, secondo te è più giusto che sia un voto palese o un voto segreto?»; ecco secondo me Daniele mi avrebbe chiesto «Paolo, stai bene?», ma siccome non ero al telefono con Daniele e non ero molto in confidenza che il giornalista Mannoni non gli ho detto «Mannoni, sta bene?» gli ho risposto in un modo un po’ articolato ma dicendo, in sostanza, che io, della decadenza di Berlusconi, non pensavo niente. Dopo il giornalista Mannoni non mi ha chiesto praticamente più niente, cosa che io ho molto apprezzato, se non, alla fine, com’erano questi politici nuovi che governavano Parma, e io devo aver detto che quel giorno li, a Parma, per la prima volta in questa consigliatura, se si dice così, un esponente della maggioranza aveva votato contro una delibera della giunta guidata dal sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e che il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, aveva commentato la cosa dicendo «È normale che ci sia del dissenso, non siamo mica la corazzata Potëmkin», e che io mi ero chiesto cosa voleva dire, forse citava la corazzata Potëmkin come esempio della totalità di consensi tipica dell’Unione Sovietica, solo che la corazzata Potëmkin c’era prima, dell’Unione Sovietica, e forse non è molto adatta, come esempio della totalità di consensi: la cosa che ha reso celebre la corazzata Potëmkin, avevo detto, è la rivolta dei suoi marinai nel 1905, rivolta soffocata dal potere zarista e che il regista Ejzenštejn ha interpretato come prologo della rivoluzione sovietica del 1917, avevo detto lì a Lineanotte e poi avevo detto che, secondo me, questi politici nuovi, perlomeno il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, forse sanno quello che fanno, ma delle volte non sanno quello che dicono, avevo detto. E dopo la trasmissione era finita, io son tornato a casa, era l’una di notte, c’era un po’ di nebbia, il santuario di San Luca, là in alto, sembrava il castello di Kafka, e arrivato a casa ho guardato su twitter, c’era un utente che si chiamava Bimbapigra che a proposito di quel che era appena andato in onda aveva scritto «Un “poveretto” che NON vive il presente e disquisisce, all’una, di Russia del passato che fu lo trovano sempre, a Lineanotte» e io avevo pensato “Ma pensa” e ero andato a dormire.
[Uscito ieri su Libero]
martedì 6 Novembre 2012
Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, ha messo online questo messaggio:
Spesso la Stampa nazionale (cioè i giornalisti, la nota è mia) ha fatto visita a Parma, trovando in me (cioè in Federico Pizzarotti, la nota è mia) un interlocutore sempre pronto a rispondere alle domande, purché lo spazio dedicato ai giornalisti (cioè alla stampa nazionale, la nota è mia) non tenda a sottrarre tempo prezioso agli impegni da Primo Cittadino (cioè a Federico Pizzarotti, la nota è mia). Non è nei miei interessi disquisire sulla partecipazione o sulla non partecipazione ai talk show nazionali, trovo il dibattito fuori dalle logiche che mi competono: ora il mio pensiero è unicamente rivolto all’impegno preso nei confronti dei cittadini di Parma. Questo messaggio è soprattutto indirizzato ai diversi giornalisti (cioè alla stampa nazionale, la nota è mia) che continuano a farmi la stessa domanda. 😉 (questo simbolo c’è nel messaggio, la nota è mia).