Ne ho il diritto

venerdì 11 Marzo 2022

Raymond Carver, Ridge House, Port Angeles, Washington. 1987.

Raymond Carver è morto con Čechov tra le mani: nel suo ultimo libro di poesie in prosa, “Il nuovo sentiero per la cascata”, usa frammenti cecoviani come fossero suoi. “Ne ho il diritto. Lo adoro”: così Čajkovskij si era difeso dall’accusa di aver copiato Beethoven. Carver si era annotato questa frase.

Fausto Malcovati

Ci sia lui

giovedì 10 Marzo 2022

L’aldilà? Un grande spiazzo, alberi, ombra, una tazza di tè e Čechov. Fosse così, ci potrei credere. Ma a una condizione: che ci sia lui.

Katherine Mansfield

[Fausto Malcovati, Milano, Marcos y Marcos 2015, p. 13]

A Venezia su Dostoevskij

lunedì 22 Novembre 2021

Clic

19 novembre – Venezia

venerdì 19 Novembre 2021

Venerdì 19 novembre,
a Venezia,
alle 16 e 30,
nell’Aula Magna Silvio Trentin,
Dorsoduro 3825/e
con Fausto Malcovati
parliamo di F. M. Dostoevskij
(moderano Silvia Burini e
Flavio Gregori)

Oggi

venerdì 19 Novembre 2021

E la signora aveva detto «Lei non è Dostoevskij», e Korov’ev aveva chiesto «E come fa a saperlo?», e la signora aveva detto «Dostoevskij è morto», e lui aveva riposto «Protesto! Dostoevskij è immortale».

[Oggi, a Ca’ Foscari, con Fausto Malcovati parliamo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij]

Tutto

giovedì 26 Agosto 2021

Anja, cara, sono un mostro! Ieri sera alle dieci ho vinto milletrecento franchi netti. Oggi non ho più una copeca. Tutto! Ho perso tutto.

[Fedor Dostoevskij, La febbre del gioco, a cura di Fausto Malcovati, Milano, Marcos y Marcos 2021, p. 53]

I miserabili

martedì 2 Febbraio 2021

In un articolo sulla visita di una delegazione kirghisa a Pietroburgo vengono citate, senza il permesso del ministro di Corte, alcune parole dello zar. Responsabile della scorrettezza è il caporedattore (Dostoevskij): 25 rubli di ammenda, 48 ore di arresto, che Dostoevskij passa leggendo I miserabili di Victor Hugo.

[Fausto Malcovati, Introduzione a Dostoevskij, Roma-Bari, Laterza 1992, p. 105]

La differenza tra Parma e Broadway

domenica 20 Ottobre 2019

Ieri, a Bologna, c’era il drammaturgo russo Ivan Vyrypaev, che presentava l’edizione italiana delle sue opere, intitolata Teatro. L’introduzione di quel libro, di Fausto Malcovati, comincia così: «Non leggete questi testi. Parola dell’autore. Il teatro non si legge. Lo si va a vedere». E Vyrypaev ha detto che qualche giorno fa, a Parma, una signora gli ha detto: «Ma io, i suoi testi, li recito io, nella mia cucina». E che l’idea di questa signora di Parma che recitava nella sua cucina l’ha colpito così tanto che, a Broadway, lui, come tutti i drammaturghi del mondo vorrebbe che i suoi spettacoli fossero messi in scena a Broadway, ma quella signora che recita da sola in una cucina di Parma è meglio di Broadway, ha detto ieri Vyrypaev.

La considerazione che Gogol’ aveva di sé nel 1847 (aveva 38 anni)

venerdì 10 Maggio 2019

Subito dopo la mia morte il mio testamento deve essere pubblicato su tutte le riviste e le gazzette, affinché non capiti che, ignorandolo, qualcuno si renda senza volerlo colpevole nei miei confronti e abbia poi a rimproverarselo.

[Nikolaj Gogol’, Brani scelti dalla corrispondenza con gli amici, a cura di Fausto Malcovati, traduzione di Emanuela Guercetti, Firenze, Giunti 1996, p. 257]

Carver, Čechov e Malcovati

venerdì 29 Marzo 2019

Raymond Carver è morto con Čechov tra le mani: nel suo ultimo libro di poesie in prosa, “Il nuovo sentiero per la cascata”, usa frammenti čechoviani come fossero suoi. “Ne ho il diritto. Lo adoro”: così Čajkovskij si era difeso dall’accusa di aver copiato Beethoven. Carver si era annotato questa frase.

[Fausto Malcovati, Il medico, la moglie, l’amante]