Morte dei Marmi

sabato 6 Febbraio 2016

imgres

Dal festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua di Reggio Emilia (20 dicembre 2015) Morte dei Marmi; legge (e divaga) Fabio Genovesi: clic

Insomma

mercoledì 30 Dicembre 2015

Il 18, il 19 e il 20 dicembre c’è stata, a Reggio Emilia, la seconda edizione del festival sonoro della letteratura Questa è l’acqua, che mi hanno chiesto di curare, e io ho pensato che sarebbe stato bello iniziare con una conferenza di Andrea Moro, che è un linguista italiano bravissimo, uno dei principali collaboratori di Noam Chomsky, che ha inaugurato il festival con una conferenza sul linguaggio e mi piaceva molto questo fatto di iniziare un festival di letteratura con una conferenza sul linguaggio, che è una cosa che, nella mia testa, sarebbe stato come iniziare un festival di architettura con una conferenza sul calcestruzzo.
Andrea Moro ha detto che quando ha ricevuto il nostro invito è rimasto colpito per via del fatto che i suoi studi recenti dimostrerebbero che le onde elettriche che colpiscono il cervello quando si attiva il linguaggio, agiscono in modo molto simile alle onde sonore che colpiscono i timpani quando si parla, e che questa cosa, nel cervello, succede anche quando uno legge a bassa voce, e che se lui dovesse, oggi, rispondere con una battuta alla domanda «Di cosa è fatto il linguaggio?», lui risponderebbe: «Di suoni».
Quando dopo mi han chiesto come mai il festival sonoro della letteratura si chiamava Questa è l’acqua, io ho detto che si chiamava così per via del fatto che, secondo me, quel che si fa, in un festival di letteratura, è costruire dei silenzi; la qualità dei festival di letteratura, per come li capisco io, ho detto, dipende dalla qualità dei loro silenzi, cioè dalla potenza e dalla durata dei momenti che gli spettatori si trasformano da spettatori individuali in un gruppo di persone che respirano insieme, una specie di bestia che trattiene il fiato, e il silenzio che segue il discorso tenuto da Foster Wallace il 21 maggio del 2005 per il conferimento della lauree al Kenyon college di Gambier, in Ohio  è molto eloquente, e quel discorso si intitola Questa è l’acqua, ho risposto.
E la contraddizione che deriva dal fatto che la qualità di un festival sonoro la si capisce dal silenzio, mi sembra sia stata risolta da uno dei testi che è stato letto nel corso di questa edizione del festival Questa è l’acqua, L’Etimologiario di Maria Sebregondi, che è un libro fatto da 101 definizioni da dizionario etimologico, la decima delle quali è: contraddizione, e fa così: «contraddizione s. f. – una delle operazioni fondamentali dell’aritmetica, opposta all’addizione. In base al principio di contraddizione i termini (contraddendi) invece di unirsi si scontrano dando luogo a paradossi, aporie, antinomie,. Il risultato, opposto alla somma, è l’insomma, con valore dubitativo».
Hanno partecipato anche Ermanno Cavazzoni, che ha letto l’Intervista con Dio onnipotente di Giorgio Manganelli, Leo Ortolani, che ha letto il suo Gande Magazzi, Antonio Pennacchi, che ha letto L’autobus di Stalin, Sara Loreni e Lorenzo Buso, che hanno musicato l’Etimologiario, Fabio Genovesi, che ha letto e raccontato Morte dei marmi e, accompagnato da Luisanna Messeri, Paolo Poli, che ha detto le cose paradossali e bellissime che dice lui come, a proposito dei greci, questa (tratta da Alfabeto Poli, a cura di Luca Scarlini): « Gli antichi in un vaso per l’insalata ci disegnavano donne che facevano i pompini. Ma che persone civili! Ma che cosa meravigliosa!».

[uscito ieri su Libero]

20 dicembre – Reggio Emilia

domenica 20 Dicembre 2015

Domenica 20 dicembre,
a Reggio Emilia,
a FONDERIA 39
in via della Costituzione 39
dentro Questa è l’acqua,
festival sonoro della letteratura
alle 17,
Etimologiario di Maria Sebregondi
Legge Paolo Nori, sonorizza Sara Loreni, musica Lorenzo Buso,
alle 18 e 30
Morte dei marmi,
legge (e divaga) Fabio Genovesi
alle 21 e 15
La scienza in cucina e l’arte
di mangiar bene,
di Pellegrino Artusi
leggono e ne parlano
Paolo Poli e Luisanna Messeri

I libri di Fabio Genovesi

giovedì 17 Dicembre 2015

le mani che scrivono le poesie

I libri (e le musiche, e i film) che piacciono a Fabio Genovesi a Le mani che scrivono le poesie sono le stesse mani che fanno le pulizie: clic

Una storia meno strana?

venerdì 20 Novembre 2015

Genovesi, Chimanda le onde

E certo, magari sembra strana la storia di un bimbo coi capelli bianchi che nasce da sottoterra, ma che vuol dire, tutto è strano al mondo. Un signore incontra una signora, le mette il pisello dentro e dopo nove mesi dalla sua pancia nasce un bambino: forse questa storia qui è meno strana? A me sinceramente mi sembra più normale che uno viene fuori da sottoterra, ecco, come succede ai fiori e ai funghi e a tante altre cose intorno a noi.

[Fabio Genovesi, Chi manda le onde, Milano, Mondadori 2015, pp. 10-11]

Le mani che scrivono le poesie

mercoledì 28 Ottobre 2015

le mani che scrivono le poesie

Franco Arminio, Stefano Bartezzaghi, Edoardo Camurri, Gabriella Caramore, Cristiano Cavina, Mauro Covacich, Manuele Fior, Fabio Genovesi, Nicola Lagioia, Antonella Lattanzi, Loredana Lipperini, Luca Scarlini, Maria Sebregondi, Fausto Malcovati, Marco Travaglio, Emanuele Trevi, Valeria Parrella, Marco Zapparoli e Andrea Zorzi in provincia di Reggio Emilia a raccontare i libri, i film, le musiche stupefacenti che hanno incontrato in una rassegna che si intitola Le mani che scrivono le poesie (sono le stesse mani che fanno le pulizie), dal 2 novembre al 15 dicembre: clic [il titolo e il sottotitolo vengono prima da qui: clic e poi da qui: clic]