Di solito, prima di uno spettacolo teatrale, proprio prima di andare in scena, gli attori si dicono «Merda».
Uno dice «Merda», l’altro risponde «Merda».
Sembra che porti fortuna.
A me, non piace.
Io, quando sono a teatro, appena prima di andare in scena, alla gente che viene in scena con me, io gli dico «Che do bali». E loro rispondono «Che do bali».
A me piace, «Che do bali».
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Difficilissimo per me scrivere qualcosa sull’esonero di Pecchia. Mi viene in mente una cosa che ha scritto Agassi: «ho la sensazione di essere stato messo a parte di un piccolo, ignobile segreto:vincere non cambia niente. Adesso che ho vinto uno slam, so qualcosa che a pochissimi al mondo è concesso sapere. Una vittoria non è così piacevole quant’è dolorosa una sconfitta. E ciò che provi dopo aver vinto non dura altrettanto a lungo. Nemmeno lontanamente» (La traduzione è di Giuliana Lupi).
Quest’anno chi tiene per il Parma ha perso il conto, delle sconfitte dolorose. Adesso chissà.
E mi ero dimenticato che, nell’intervallo, uno ha detto «Anche l’anno scorso, per Santo Stefano, vincevamo 2 a 0 a Venezia poi è finitia 2 a 2, stiamo attenti», ha detto quello lì. E noi l’abbiamo guardato come per dire che qiuando ti vengono in mente certe cose, non è che le devi dire per forza. Il resto è qui: clic
E che ha fatto gol il Modena ma, hanno fatto vedere il replay, era fuorigioco. Adesso l’annullano, ho pensato. Non l’hanno annullato. Il resto è qui: clic
Giovedì notte sono tornato da Pietroburgo, son stato a Pietroburgo a fare un lavoro, venerdì mi son riposato, sabato sono andato a Parma a veder Parma Cittadella.
Avevo con me una borsa presa al Museo Dostoevskij, ho fatto una foto con la borsa e la sciarpa del Parma, ho scritto «Dostoevskij, come si sa, teneva per il Parma» e l’ho postato sui social.
Un russo mi ha risposto «No caro, teneva per lo Zenit di Pietroburgo».
Adesso io non lo conosco, questo russo, ma secondo me si sbaglia.
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