Le vivande cotte

lunedì 16 Luglio 2012

Le vivande cotte e altri commestibili del genere bisogna rappresentarseli quali il cadavere di un pesce, di un uccello o di un porcellino; e il Falerno quale succo d’uva; e la porpora quale peli di pecora bagnati nel sangue di una conchiglia; e il coito quale lo sfregamento d’un budellino e l’emissione d’un po’ di muco accompagnato da uno spasimo.

[Marco Aurelio, Pensieri VIII, 24, cit. in Pierre Hadot, Esercizi spirituali e filosofia antica, p. 121]