sabato 23 Gennaio 2021
Sabato 23 gennaio,
alle 21, su
www.radioemiliaromagna.it,
e sul canale youtube di
Emiliaromagnacreativa,
dal teatro di
CastelMaggiore
leggo Esattamente il contrario,
discorso su Auschwitz,
preceduto da Irma Nori
che legge
Siate farfalle che volano sopra il filo spinato di
Liliana Segre
lunedì 27 Gennaio 2020
E a me sembra che l’unica soluzione possibile, l’unica via d’uscita, l’unica strada che si può percorrere, sia preclusa dalla nostra educazione. Perché nonostante sia chiaro, come scrive Milgram, che il male derivato dall’obbedienza all’autorità è stato molto superiore rispetto a quello derivato dalla disobbedienza all’autorità, diffidare dell’autorità, ribellarsi all’autorità è esattamente il contrario di quel che ci insegnano fin da quando siam piccoli.
Ho finito
[Stanley Milgram citato in Esattamente il contrario, in Si sente? Tre discorsi su Auschwitz, Milano, Marcos y Marcos 2014, p. 67]
sabato 26 Gennaio 2019
Nel 1915, nel manuale A Civic Biology (Una biologia civica), che era il testo di biologia più diffuso nelle università americane, c’era scritto che fenomeni come l’alcolismo, l’immoralità sessuale e la criminalità erano da considerarsi come delle patologie senz’altro ereditarie, e si esortava di conseguenza all’applicazione di pratiche “scientificamente auspicabili” come la segregazione dei disgenici e la selezione degli individui adatti al matrimonio.
Nei primi anni Venti, negli Stati Uniti d’America escono degli studi sul calo delle nascite nei ceti medio-alti, e [qualche anno prima] il presidente Roosevelt dà il via a una grande campagna contro il «suicidio razziale», cioè contro il calo demografico della «gente migliore». Roosevelt sostiene che le donne del good stock che scelgono di non avere figli devono esser considerate come delle «criminali della razza». E ammonisce che «Il primo dovere di ogni buon cittadino, uomo o donna, di giusta razza, è quello di lasciare la propria stirpe dopo di sé nel mondo»; e che, allo stesso tempo, «non è di alcun vantaggio consentire una simile perpetuazione di cittadini di razza sbagliata. Il grande problema della civiltà» dice Roosevelt «è riuscire ad ottenere, nella popolazione, l’aumento degli elementi di valore rispetto a quelli di poco valore o che risultano addirittura nocivi».
Gli Stati Uniti d’America sono il primo paese che approva delle leggi eugenetiche.
Nel 1924, una donna della vostra età, diciotto anni, Carrie Buck, che, secondo un medico, il dottor Bell, direttore della colonia per epilettici e deboli di mente della Virginia, era un caso evidente di imbecillità morale ereditaria, essendo figlia e madre di persone affette da disturbi psichici, viene condannata alla sterilizzazione. La donna fa ricorso alla corte della contea, e, perso il ricorso, fa appello alla corte suprema, denunciando la violazione del quattordicesimo emendamento, secondo il quale nessuno può essere privato della propria vita, della libertà o della proprietà senza un giusto processo. La corte dà torto alla donna, con queste parole, scritte dal giurista di fede progressista Oliver Wendell Holmes: «Abbiamo visto più di una volta come il bene pubblico possa richiedere ai migliori cittadini la loro vita. Sarebbe strano se esso non potesse ormai chiedere a coloro che hanno indebolito lo stato un sacrifico minore, allo scopo di prevenire noi stessi dall’essere sommersi dall’incompetenza. Tre generazioni di imbecilli» scrive il giudice della corte suprema nella sentenza «sono sufficienti».
[Da Esattamente il contrario, che è, anche, dentro Si sente?]
sabato 20 Febbraio 2010
Intanto, per Drago Edizioni, è uscito anche quel libretto qui, con il Discorso sulla razza pronunciato il 26 gennaio 2009 al cinema Kijow di Cracovia e illustrato da Fausto Giberti.
sabato 26 Dicembre 2009
Dovrebbe andare in stampa in questi giorni, per Drago Edizioni, un libretto composto dal discorso sulla razza pronunciato a Cracovia il 26 gennaio 2009 e dalle illustrazioni di Fausto Gilberti.
Il risvolto di copertina dovrebbe essere questo:
Ecco. Sembra un’affermazione un po’ forte, alla quale si potrebbe obiettare Ma cosa dici, io sono uno che penso con la mia testa. Beato te.